E’ affetto da una forma a bassa contagiosità di tubercolosi il bimbo di 14 mesi ricoverato da sabato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cotugno di Napoli, dopo essere stato trasferito dall’azienda ospedaliera piediatrica Santobono-Pausilipon. Il bambino di 14 mesi nato in Italia ma proveniente da un campo rom nella provincia di Caserta, affetto da una forma a bassa contagiosità di tubercolosi e, attualmente, in prognosi riservata. Per monitorare l’insieme delle misure preventive da mettere in atto in tali situazioni, è stato tempestivamente istituito una tavolo tecnico tra esperti dell’Azienda ospedaliera dei Colli, dell’Azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon, della clinica pediatrica dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II e dell’Asl di Caserta che ha competenza territoriale. “Il tavolo ha definito un piano operativo che prevede l’avvio immediato delle azioni di monitoraggio e prevenzione”, spiega Giuseppe Longo, direttore generale della Azienda Ospedaliera dei Colli.
La tubercolosi, evidenzia Giuseppe Matarazzo, direttore sanitario dell’azienda dei Colli, è una malattia presente in modo sporadico in Italia, e le terapie per curarla sono efficaci, ma può manifestarsi con virulenza tra persone che fanno parte dei flussi di migranti che arrivano nel nostro paese e tra chi vive in condizioni di estremo disagio, quale sembra fossero quelle della famiglia del piccolo. Il bimbo infatti ha avuto complicanze neurologiche proprio per il contesto particolare in cui viveva. L’Asl casertana sta monitorando i genitori e le persone venute a contatto con il neonato e nel caso le analisi mostrassero che qualcuno ha contratto il germe, verrebbe immediatamente preso in carico e curato probabilmente nello stesso Cotugno, specializzato in malattie infettive.
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