La mafia Nigeriana sta diventando sempre più pericolosa in Italia, ma dal momento che assume da sempre atteggiamenti camaleontici è poco conosciuta dall’opinione pubblica che poco ne parla, anche se è molto conosciuta dalle forze dell’ordine soprattutto nel Nord Italia.
Le bande sono aggressive e sono collegate alle organizzazioni in madrepatria quali Eiye e Black Axe, responsabili di violente risse e vari reati soprattutto in Piemonte e Veneto.
Il traffico di esseri umani rappresenta la fonte più redditizia degli affari illetici, seguita dal racket della prostituzione, sfruttamento della manodopera in nero e dal narcotraffico, di cui l’Italia è lo snodo per gli altri Paesi europei.I corrieri della droga usano il sistema detto “a grappolo” che coinvolge molti corrieri incaricati di portare piccole quantità, ingoiando spesso gli ovuli che contengono la droga, oppure si avvalgono di manodopera italiana rigorosamente incensurata per non destare sospetti.
Per quanto riguarda la prostituzione, il 60 % delle prostitute in Italia è di origine africana e si concentra in Piemonte e Veneto, le donne sono costrette spesso a prostituirsi e investono parte dei guadagni nello sfruttamento a loro volta di altre connazionali.
Parallelamente alle attività criminali, molti nigeriani investono in attività commerciali, quali phone center, negozi etnici e alimentari, money transfer, attraverso i quali tengono un continuo legame di informazioni con i gruppi malavitosi.
Oltre a ciò è da non sottovalutare il forte integralismo di matrice islamica che da anni si sta diffondendo in Nigeria, che è responsabile delle varie lotte religiose coi cristiani; in varie zone dello Stato vige la Shari’a e la concentrazione di nuclei estremisti che col loro operato hanno fatto includere la Nigeria tra “i bravi mussulmani” da al Qaida; la quale perdendo sempre più terreno e basi del terrorismo in Asia potrebbe guardare a Stati come la Nigeria come future basi del Terrore”.
Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2017 - 19:06