La figlia del boss mafioso di Bagheria, Pino Scaduto, avrebbe avuto una relazione con un maresciallo dei carabinieri e per questo il mafioso avrebbe ordinato al figlio di ucciderla. “Tua sorella si e’ fatta sbirra”, diceva il boss al figlio. Ma il giovane, 30 anni, temeva di finire in carcere.
“Io ho 30 anni e non mi consumo per lui”, diceva ad un amico intercettato dai carabinieri. Nell’ operazione ”Nuova alba”, che stamane ha portato all’arresto di 16 persone, sono state ricostruite anche diverse estorsioni ai danni di imprenditori edili tra Bagheria e Altavilla.
Nell’operazione denominata ‘Nuova alba’ sono stati impegnati oltre 100 carabinieri, con lโausilio di unitร cinofile e di un elicottero del 9ยฐ nucleo di Palermo.Le indagini hanno permesso di accertare lโappartenenza di alcuni soggetti allโorganizzazione criminale denominata ‘Cosa Nostra’; documentare alcune estorsioni commesse da suoi affiliati ai danni di imprenditori operanti nel territorio di Bagheria e nei comuni limitrofi; ricostruire i mutevoli equilibri mafiosi del Mandamento di Bagheria, sempre capace di rigenerarsi dopo ogni operazione di polizia, con lโimmediato rimpiazzo dei soggetti arrestati.
Nellโordinanza di custodia cautelare viene contestata ad alcuni indagati lโappartenenza alla famiglia mafiosa di Altavilla Milicia (PA), nel ruolo di soggetti preposti alla selezione delle vittime di estorsione e alla successiva riscossione delle somme di denaro, al sostentamento degli affiliati detenuti in carcere, nonchรฉ alla gestione monopolistica delle mediazioni immobiliari, imponendo provvigioni superiori a quelle di mercato.
Inoltre, sono state accertate una pluralitร di condotte estorsive compiute da esponenti apicali del Mandamento mafioso di Bagheria ai danni di imprenditori locali i quali, operanti nel settore edile e nella fornitura di acqua minerale, sono stati costretti a consegnare ingenti somme di denaro a titolo di ‘pizzo’, ovvero ad assumere soggetti contigui allโorganizzazione mafiosa.Tra gli arrestati figura Giuseppe Scaduto, giร arrestato nel 2008 nellโambito dellโoperazione Perseo, quando – al vertice del Mandamento mafioso di Bagheria – emergeva per il ruolo di promotore nella ricostruzione della Commissione Provinciale di Cosa Nostra e, dallo scorso aprile, tornato in libertร dopo un lungo periodo di detenzione.
Il provvedimento รจ stato notificato in carcere a Giacinto Di Salvo, altro esponente di spicco della consorteria mafiosa, giร a capo del Mandamento mafioso di Bagheria dal 2011 fino al maggio 2013, quando venne arrestato nellโambito dellโindagine denominata Argo. Le indagini avevano permesso di ricostruire lโascesa del predetto da capo famiglia a quello di reggente e cassiere del Mandamento di Bagheria.
Nel medesimo contesto, รจ stato arrestato Giovanni Trapani ritenuto fino al 2010 a capo della famiglia mafiosa di Ficarazzi, destinatario di misura cautelare nellโambito dellโoperazione denominata ‘Iron men’.Colpiti dal provvedimento anche i vertici storici della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, come Franco Lombardo, ritenuto a capo della famiglia mafiosa tra il 2011 e lโottobre 2012 e, per breve periodo, reggente del Mandamento di Bagheria, nonchรฉ Michele Modica, a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia fino al giugno 2014 quando venne arrestato nellโambito dellโindagine Reset.Per alcuni degli indagati, giร detenuti, il provvedimento รจ stato notificato presso le Case circondariali di Palermo, Tolmezzo (UD) e Prato.
Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2017 - 09:37