L’emergenza smog in Campania ha sede nei comuni della Provincia. In Campania, da gennaio a metà ottobre, sono sette le città che hanno superato il limite di 35 giorni con una media giornaliera oltre i 50 microgrammi per metro cubo previsto per le polveri sottili (PM10).
Ben 5 di queste appartengono alla Provincia di Napoli. Bollino rosso per Pomigliano d’Arco (92gg di superamento di PM10), San Vitaliano(74gg), Volla(53gg),Acerra (48gg),Nocera Inferiore (43gg),Casoria(37gg) e Sparanise (36gg).
Vicini al traguardo anche Avellino e Caserta che hanno raggiunto 33 giorni di sforamento e Napoli (30gg). Migliore la situazione a Benevento e Salerno rispettivamente con 17 e 14 giorni di superamento del limite di legge.
La fotografia dell’emergenza smog è stata scattata da Legambiente che ha elaborato i dati dell’Arpac aggiornati a 18 ottobre.
“Quest’anno il picco di polveri sottili nell’aria non ha aspettato il rigido inverno, anzi è arrivato con largo anticipo, prima in primavera e poi in autunno, complici i cambiamenti climatici e poi la mancanza di interventi strutturali da parte di regioni e sindaci per arginare il problema. Lo scorso anno al 31 dicembre – osserva Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – furono ben 11 le città fuorilegge per la qualità dell’aria perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10, e tutto fa pensare che il numero dei comuni nel 2017 sarà superato.
Per liberare le città dalla cappa dello smog, è fondamentale il ruolo delle Regioni nel predisporre piani e misure nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità, se davvero si vogliono rilanciare i centri urbani oggi in forte sofferenza e indietro rispetto alle sorelle europee.
Accanto alla politica regionale, le amministrazioni comunali devono avere più coraggio, essere meno timorosi nell’applicare nuove concrete ed efficaci politiche di mobilità sostenibile. Prioritario – conclude presidente Legambiente Campania, Michele Buonomo – investire su uno svecchiamento del parco autobus puntando su mezzi al metano, su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa (dalle biciclette al car sharing dal trasporto pendolare su ferro alla promozione della mobilità elettrica) e puntare nella riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici.”
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