Ventitré pistole trovate dalla nella stanza dell’hotel Mirage di Las Vegas, dalla quale Stephen Paddock ha sparato uccidendo almeno cinquantanove persone e ferendone cinquecentoventinove. Inoltre, Todd Fasulo, vice sceriffo della contea di Clark, ha reso noto che – nella casa di Paddock a Mesquite, a due ore di distanza da Las Vegas – gli agenti hanno trovato diciannove pistole. Recuperate anche migliaia di munizioni e dell’esplosivo. “Non sappiamo come avremmo potuto prevenire questa strage”, ha dichiarato ieri sera lo sceriffo Joseph Lombardo, ricordando che prima dell’attacco di domenica sera Paddock non aveva fatto nulla che potesse insospettire le autorità. In serata diversi siti di informazione americani hanno criticato Facebook e Google per aver aiutato la diffusione di informazioni false su quanto stava accadendo: le piattaforme hanno aiutato la diffusione di notizie prodotte da troll di estrema destra in cui si incolpava milizie anti-Trump, sostenendo che l’autore della strage fosse un democratico. In altri casi sono state diffuse notizie in cui si sosteneva che l’attentatore fosse un musulmano o si fosse convertito all’Islam.
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