Nell’ultimo anno e mezzo alla Direzione nazionale antimafia sono arrivate “circa 400 segnalazioni sospette” di operazioni effettuate con la valuta digitale dei bitcoin.
A denunciarlo è il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che questo pomeriggio ha preso parte a un convegno organizzato dalla Banca d’Italia a Milano.
A evidenziare il dato, spiega Roberti, è stato un software elaborato dalla Dia. Un caso interessante segnalato da Roberti è quella di una serie di operazioni “geolocalizzate in un’area molto precisa, a alta densità mafiosa nella provincia di Napoli”, eseguite da persone già note alla giustizia, per lo più senza un lavoro o un reddito fisso, che tuttavia “hanno investito quasi 8 milioni di euro in bitcoin in operazioni che coinvolgevano anche soggetti esteri”.
“La nostra ipotesi investigativa – ha aggiunto – è che questi soldi vengano mandati all’estero” per poi essere ‘ripuliti’ e immessi nell’economia legale.
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