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Il Nobel per la Letteratura va a Kazuo Ishiguro, lo scrittore britannico di origine giapponese

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Kazuo Ishiguro ha vinto il premio Nobel per la Letteratura. Lo scrittore inglese di origine giapponese, nasce l’8 novembre del 1954 a Nagasaki e si trasferisce in Gran Bretagna quando aveva cinque anni. Il soggiorno, che avrebbe dovuto essere temporaneo, diventa definitivo. Si laurea nel 1978 in Letteratura e Filosofia e fa ritorno nel suo paese natale solo da adulto. Vive a Londra con la moglie scozzese, Lorna MacDougall, assistente sociale, e la loro figlia Naomi. E’ l’autore de “Il gigante sepolto”, suo settimo romanzo, intriso – come del resto tutti gli altri – di una grande forza emotiva. Si legge nella breve ma concisa motivazione: “ha scoperto l’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo”. Nel 2005 vince il premio Alex con il suo best seller “Never let me go” ed è attualmente considerato tra i più grandi autori di lingua inglese del secondo dopoguerra, capace di ricreare suggestive atmosfere rarefatte. Incontra la sua affermazione mondiale con il romanzo “Quel che resta del giorno”, edito nel 1989, dal quale è stato tratto nel 1993 il film omonimo del regista James Ivory, con Anthony Hopkins ed Emma Thompson. “Quel che resta del giorno” ha vinto il prestigioso Man Booker Prize nel 1989. Tre anni prima, nel 1986, Ishiguro aveva vinto il Premio Withbread per il suo secondo romanzo, “Un artista del mondo fluttuante”. Con Salman Rushdie e Hanif Kureishi, Ishiguro fa parte del gruppo di scrittori, di origini diverse, che ha dato un sostanziale apporto alla Letteratura inglese più recente, introducendo elementi stilistici delle culture d’origine. La sua attenzione ai particolari e alle atmosfere, sempre descritte con infinita cura, ricordano i grandi romanzieri nipponici classici. Nel 2005 ha vinto il Premio Alex con “Non lasciarmi”, diventato film omonimo per la regia di Mark Romanek nel 2010. Nel 2008 il Times lo ha incluso fra i cinquanta più grandi autori britannici dal 1945.

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Scrive in lingua inglese e si firma con il cognome preceduto dal nome. Tutti i suoi romanzi sono tradotti in italiano da Einaudi: “Un pallido orizzonte di colline” (1982), “Un artista del mondo fluttuante” (1986), “Quel che resta del giorno” (ultima edizione Super Einaudi Tascabili 2016), “Gli inconsolabili” (1995 e 2012), “Quando eravamo orfani” (2000), “Non lasciarmi” (ultima edizione Super ET 2016) e “Il gigante sepolto” (2015, ultima edizione Super Einaudi Tascabili 2016). Per Einaudi ha pubblicato anche la raccolta di racconti “Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo”.


Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2017 - 13:45

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