Il Museo di arte contemporanea Madre e il Museo e Real Bosco di Capodimonte collaborano allo scopo di “uno sviluppo congiunto delle rispettive collezioni di contemporaneo”.
Il connubio tra i due musei napoletani è stato suggellato ieri con l’opera “Split!” dell’artista svizzero John Armleder: un grande dipinto murale che ricrea la lacca su tela “Sans titre” da lui eseguita nel 1985 e presentata due anni più tardi al Padiglione Svizzero alla Biennale di Venezia, oggi inserita nel progetto dei Museo Madre “Per formare una collezione: The show must go on”.
In sala erano presenti il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, quello del Madre Andrea Villani, il presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte e la consigliera del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per il turismo e la cultura, Patrizia Boldoni. “E’ un vero matrimonio tra due istituzioni – ha spiegato Bellenger – in nome dell’arte contemporanea. Sono profondamente grato ai miei predecessori Raffaello Causa e Nicola Spinosa di aver introdotto l’arte di oggi a Capodimonte e vorrei che la città di Napoli intitolasse una strada a Causa, a Lucio Amelio e anche ad Elisabetta Farnese, senza la quale questo museo non avrebbe la sua ricca collezione”.
Gli fanno eco il presidente Forte, che ha evidenziato la valenza “repubblicana” dell’ accordo tra un museo statale e uno regionale, e il direttore del Madre Andrea Viliani che ha sottolineato “l’amore degli artisti contemporanei per Napoli e per il museo di Capodimonte a cui molti poi hanno donato delle opere”.
Il lavoro di Armleder, ha aggiunto Viliani, “si inserisce nell’ultimo capitolo del progetto Per_formare una collezione con cui il museo Madre si interroga da 5 anni sulla funzione del museo stesso e la valenza, anche sociale, delle sue collezioni in continuo dialogo con il suo pubblico. Per questo abbiamo scelto di inaugurare contemporaneamente la mostra di un giovane artista americano come Darren Bader il cui lavoro è perfettamente in linea con questo approccio di interazione tra pubblico e istituzione museale”.
Nella Sala Burri del Museo Madre erano presenti anche il presidente dell’Università Sorbonne di Parigi, Barthelemy Jobert, Sarah Kozlowski dell’Istituto d’arte americano Edith O’Donnell, il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, Anna Amelio, sorella dello storico gallerista Lucio Amelio, Mariella Utili, Angela Tecce e l’architetto Lucio Turchetta, Maria Pia Incutti e i galleristi Alfonso Artiaco e Massimo De Carlo.
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