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Grumo Nevano, i ‘favori reciproci’ tra il sindaco e Barbato ‘il corvo’ della Procura

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Grumo Nevano. Nella giornata di ieri le fiamme gialle hanno arresto il sindaco Chiacchio, Pascale, un vigile urbano in servizio presso il comune di Grumo Nevano ed un assistente della polizia penitenziaria, Rodolfo Barbato, in servizio presso la Procura di Napoli Nord.
Accuse pesantissime per il primo cittadino che dovrà rispondere di corruzione, il vigile urbano invece di favoreggiamento personale, rivelazione di atti d’ufficio e falso. Per entrambi sono scattati gli arresti domiciliari. Invece per la guardia penitenziari il trasferimento in carcere.
Le indagini  riguardano alcune gare d’appalto bandite dal Comune; inchiesta nella quale sono coinvolti oltre al sindaco e il vigile, altre nove persone, tra queste quattro imprenditori del settore dell’energia solare e dell’igiene urbana. Gli investigatori hanno trovato e sequestrato nell’auto di Antonio Pascale una busta contenente del materiale ritenuto importante sotto il profilo delle indagini e un pizzino sul quale erano scritti i dati informativi dell’inchiesta di marzo, coperti da segreto investigativo.
Il duro lavoro svolto dagli inquirenti ha portato a scoprire il “corvo” che passava le informazioni al sindaco e al vigile urbano. Nei mesi precedenti al blitz di marzo, i finanzieri notarono che i futuri indagati avevano ridotto all’ essenziale le conversazioni telefoniche.
Un lungo silenzio, interrotto da una telefonata di Rodolfo Barbato al sindaco Pietro Chiacchio. La guardia penitenziaria, utilizzando il tipico linguaggio dei malavitosi, sbottò: “Sindaco, vi ho visto in procura, ma se avete qualche problema, e capite di quali intendo, sono a vostra completa disposizione”. Barbato, sposato con una donna italiana e con due figli, intratteneva una relazione con una donna dell’Est e chiese al sindaco, noto ginecologo, un certificato attestante la gravidanza a rischio dell’amante perché incinta. Un’attestazione clinica, necessaria per far abortire la donna e salvare anche il suo matrimonio.
Quel certificato, stilato secondo gli inquirenti senza nemmeno che Pietro Chiacchio visitasse la donna, è costato al sindaco l’accusa di corruzione. Visto il silenzio telefonico i finanzieri hanno seguito hanno seguito fino a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, Antonio Pascale, che si doveva imbarcare su un volo per l’estero. Il vigile urbano lasciò l’auto nel parcheggio di lunga sosta, dando mondo alle fiamme gialle di piazzare qualche cimice e perquisire l’auto. Nel vano portadocumenti fu trovata la busta contenente il foglio sul quale erano state trascritte le informazioni riservate. Ricongiunte tutte le informazioni sono scattati i provvedimenti della Procura.
Intanto ieri si è celebrato il consiglio comunale, in cui i massimi esponenti della maggioranza hanno espresso solidarietà al sindaco. Il futuro amministrativo o sarà assegnato al vice sindaco o, in caso di dimissioni del primo cittadino, ad un commissario prefettizio che condurrà il comune fino alla prima data utile per votare, stessa sorte se la maggioranza dei consiglieri comunali si dimetta in modo contestuale.


Articolo pubblicato il giorno 27 Ottobre 2017 - 11:18

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