Le sbagliano la devitalizzazione di un dente e un intervento di routine nel campo dell’odontoiatria – seppur sempre un intervento chirurgico invasivo – si trasforma in un incubo per una 55enne. La donna, di origini inglesi, è un’impiegata residente a Giugliano in Campania. “A causa di una cattiva esecuzione della devitalizzazione, durante l’intervento parte della lima canalare si ruppe e un pezzo rimase nell’elemento dentario provocando un persistente stato infiammatorio e rendendo necessaria l’estrazione del dente con contestuale impianto”, spiega l’avvocato Luca Supino Di Lorenzo, che sta seguendo la causa della donna che ha chiesto un risarcimento danni all’odontoiatra che le fece la prima operazione.
Tutto cominciò nel 2013, la signora nel mese di ottobre si rivolse ad una specialista odontoiatra di Arco Felice, Pozzuoli. Si sottopose ad un intervento di devitalizzazione di un dente. Sin dai primi momenti post operatori avvertì una notevole ipersensibilità, forti dolori ed un abnorme gonfiore della gengiva nell’area interessata dall’intervento. Nei giorni a seguire si sottopose ad un nuovo controllo presso l’odontoiatra che l’aveva operata ma quest’ultima, dopo aver effettuato una radiografia, la rassicurò affermando di non aver ritrovato elementi patologici e le prescrisse antibiotici. Stesse rassicurazioni anche nei ripetuti controlli che la donna fece nei mesi successivi.
“Il persistere del dolore e dell’infiammazione, anche trascorsi molti mesi dal predetto intervento di devitalizzazione, indusse la nostra assistita a sottoporsi a nuovi accertamenti in Inghilterra; in tale occasione venne riscontrata la presenza di una grave infezione, poi confermata anche attraverso una visita specialistica endodontistica”, spiega l’avvocato Di Lorenzo dello studio legale ‘Di Lorenzo and Partners’ di Caserta che sta seguendo la causa della donna.
La 55enne, infatti, perdurando l’infiammazione nel maggio 2014 si recò in Inghilterra dove si sottopose ad una visita specialistica. Il sanitario inglese le confermò lo stato infiammatorio. Le venne diagnosticata una parodontite periapicale cronica associata a riempimento del canale radicale del dente devitalizzato.
Al ritorno in Italia la donna portò gli accertamenti eseguiti in Inghilterra alla dottoressa di Pozzuoli che l’aveva operata che però nemmeno in questo caso diede eccessivo peso a tali evidenze. Questo spinse la paziente a rivolgersi ad un altro specialista, un odontoiatra di Aversa. Quest’ultimo dopo una dettagliata radiografia confermò la presenza di una vasta infezione in atto per la quale venne prospettata alla paziente la necessità di estirpare l’elemento e sostituirlo con un impianto. La donna dovette quindi sottoporsi ad una nuova operazione.
“Una volta rimosso l’elemento dentario devitalizzato, sorprendentemente, si riscontrò in esso la presenza di un oggetto estraneo e che premeva la gengiva, causa dei problemi che avvertiva la paziente a seguito dell’intervento praticato dalla dottoressa di Pozzuoli”, sottolinea l’avvocato Di Lorenzo, specialista in Diritto sanitario, che conclude asserendo “Appaiono, dunque, in tutta la loro evidenza le gravi responsabilità attribuibili all’operato della dottoressa, la quale sarà pertanto tenuta a risarcire la nostra assistita”.
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