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“Per condannare Giosue’ Ruotolo bastano le sue bugie”. E’ la riflessione fornita oggi alla Corte d’Assise del Tribunale di Udine dall’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali di parte civile nel processo per il duplice omicidio della coppia di Fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport.
Il processo a carico di Rutolo, unico imputato, e’ ripreso con un’udienza dedicata alle arringhe degli avvocati delle parti civili dopo che alla scorsa udienza il pm Pier Umberto Vallerin aveva chiuso la requisitoria chiedendo la condanna all’ ergastolo, con due anni di isolamento diurno.
“A mio avviso e’ rimasto seppellito nel corso del tempo da quel castello di mendacio che aveva creato nel tempo. Sono le prove piu’ forti a suo carico. Giosue’ e’ il peggior amico di se stesso – ha continuato – L’ho anche invitato ad alzarsi e a dire la verita’, a pulirsi il cuore, pur consapevole che non lo fara’.
Ha detto delle bugie cosi’ grandi che non si puo’ salvare. L’esca d’origine – ha aggiunto il legale soffermandosi sul movente del duplice omicidio – e’ quel profilo ‘anonimo anonimo’ non creato con i suoi coinquilini ma da lui e dalla fidanzata. Tant’e’ che quando poi si accorgono che Trifone li aveva scoperti cercano l’escamotage della malattia mentale della Patrone.
La bomba che fa scoppiare tutto e’ lo scontro fisico”. La discussione proseguira’ con gli altri avvocati delle parti civili che affronteranno le tematiche della blood pattern analysis, delle risultanze di medicina legale, delle consulenze informatiche, del profilo delle parti coinvolte nella vicenda. I legali si assoceranno alla richiesta di condanna del pubblico ministero e formuleranno le proprie richieste di risarcimento del danno.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2017 - 22:20