È partita Goletta dei Fiumi, l’iniziativa promossa da Legambiente Campania nata per monitorare lo stato di salute dei maggiori fiumi della regione con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sul completamento delle infrastrutture depurative, sul controllo del territorio per impedire lo sversamento illecito di scarichi non depurati e sul rischio idrogeologico. Novità di quest’anno sarà anche l’impegno sull’inquinamento da microplastiche, altro fenomeno che mette in serio pericolo i bacini idrografici.
La campagna di Legambiente, realizzata con il sostegno del Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele, la collaborazione dell’Associazione Ortofrutticoltori Agro e dei partner tecnici Hach e Apolab Scientific oltre che del supporto scientifico del Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università degli Studi di Salerno, si snoderà attraverso le province di Napoli, Salerno e Avellino, monitorando oltre trenta punti in altrettanti comuni alla ricerca delle principali criticità che riguardano non solo le acque, ma gli interi ecosistemi fluviali dell’area del Bacino del Sarno, del Sele e del fiume Tusciano, con particolare attenzione al malfunzionamento o alla mancanza di sistemi di depurazione.
La novità di quest’anno è relativa alla metodologia del lavoro di indagine sulla presenza di microplastiche nelle acque dei fiumi Sarno e Sele, che sarà realizzata per la prima volta in Campania grazie alla collaborazione scientifica del CNR – Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB). Il monitoraggio è condotto attraverso l’utilizzo di uno speciale strumento per la raccolta di campioni, una manta a strascico con una rete a maglia ultrafine, che trattiene le micro particelle (microlitter), poi analizzate in laboratorio. Negli ultimi anni numerosi sono stati gli studi finalizzati a quantificare l’abbondanza di microplastica nell’ambiente marino, mentre sono ancora relativamente pochi i dati sulla sua presenza negli ecosistemi d’acqua dolce.
Al monitoraggio scientifico si affiancheranno anche giornate di volontariato attivo con i cittadini e di sensibilizzazione nelle piazze dei principali comuni dell’area del fiume Sarno e del Sele: verrà allestito uno sportello informativo animato da mostre, banchetti e per i più piccoli attività di animazione per bambini e ragazzi delle scuole che scopriranno le buone pratiche e i comportamenti corretti da attuare ogni giorno per la tutela degli ambienti fluviali e delle risorse idriche. Primo appuntamento domani, sabato 21 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13 in piazza della Repubblica a Eboli.
“Goletta dei fiumi è la prima esperienza di monitoraggio volontario degli ambienti fluviali da parte dei cittadini, un approccio originale per avvicinare le comunità alla conoscenza e alla tutela di questi ecosistemi – dichiara Antonio Giannattasio, della Segreteria di Legambiente Campania -. Il nostro obiettivo è coinvolgere i cittadini in iniziative di sensibilizzazione, per scoprire come il rispetto del territorio sia il primo passo per difendere territori di straordinario valore paesaggistico e ambientale, storico e culturale ed agroalimentare. Vogliamo in questo modo mantenere alta l’attenzione sulle problematiche dei fiumi campani, provando a fornire informazioni utili e sollecitare tante amministrazioni affinché pongano concretamente tra le loro priorità la depurazione degli scarichi reflui urbani e industriali, la mitigazione del rischio idrogeologico e contribuire così allo sviluppo sociale ed economico di queste aree”.
“La Piana del Sele si è imposta in Italia come una delle aree più all’avanguardia del Paese per i risultati in agricoltura e la valorizzazione della risorsa acqua – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica Destra Sele, Vito Busillo –. Attraverso la campagna di Legambiente vogliamo contribuire a sensibilizzare i cittadini per il miglioramento del livello qualitativo dell’ambiente del nostro territorio. Un’attività che si affianca alle tante che il Consorzio già porta avanti per la prevenzione di ogni tipo di inquinamento, il contenimento dei danni ambientali inevitabili provenienti da causa di forza maggiore, il rispetto rigoroso della normativa vigente in tema di sicurezza ambientale per favorire lo sviluppo sostenibile dell’area della Piana del Sele”.
Ad oggi, ricorda Legambiente, le acque dei nostri fiumi si trovano in uno stato di qualità insufficiente rispetto ai traguardi indicati dalle direttive europee. Nel 2015 è scaduto il termine per il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla direttiva 2000/60, in termini di conseguimento (o mantenimento) del “buono stato ecologico” per tutti i corpi idrici. Ritardi che, insieme a quelli sulla depurazione, oltre ad avere gravi conseguenze sugli ecosistemi fluviali, costeranno multe salate per via delle procedure di infrazione attivate da parte dell’Europa nei confronti del nostro Paese. I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, sebbene non realizzati su tutti gli impianti e in numero adeguato, evidenziano appieno quanto sia critica la situazione. Su base regionale ben il 38% dei controlli è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno, 52% per la provincia di Benevento, 27% per la provincia di Caserta e 22% per la provincia di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 20 Ottobre 2017 - 13:48