E’ morto il regista Umberto Lenzi. Aveva ottantasei anni ed era tra i maggiori esponenti del poliziottesco.
Ha diretto titoli divenuti film cult del genere, come “Milano odia: la polizia non può sparare” con Tomas Milian, “Roma a mano armata” e “Napoli violenta”.
Insieme a Milian, il regista inventa anche il personaggio di Er Monnezza, simpatico e furbo ladruncolo borgataro, che appare in Il trucido e lo sbirro e La banda del gobbo
Nato a Massa Marittima, firma la sua prima regia cinematografica nel 1961 con la pellicola di cappa e spada “Le avventure di Mary Read”. In seguito si dedica alla rilettura dei classici salgariani, girando tra gli altri: Sandokan, la tigre di Mompracem (1963) interpretato da Steve Reeves e I pirati della Malesia (1964).
Lenzi in seguito si specializza nel giallo all’italiana, inventando un sotto-genere, quello del “giallo erotico italiano”. Nei primi anni Settanta gira “Un posto ideale per uccidere” (1971), “Sette orchidee macchiate di rosso” (1972), “Il coltello di ghiaccio” (1972), “Spasmo” (1974) e “Gatti rossi in un labirinto di vetro” (1975).
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