“Le condotte riconducibili a Luigi Cavallaro appaiono sorrette da motivazioni non necessariamente illecite, sono venuti meno a suo carico i gravi indizi di colpevolezza in ordine alla partecipazione all’associazione per delinquere”: è quanto scrive il Gip Paolo Valiante nel provvedimento che ha portato alla revoca dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria imposta a Luigi Cavallaro, ‘o ragioniere, il commercialista di Scafati coinvolto nell’operazione ‘Last Day’ che lunedì scorso ha portato all’arresto di una gang di rapinatori che operava tra la Campania, la Puglia e la Germania e della quale avrebbero fatto parte lo scafatese Domenico Cocco e il foggiano Angelo Carbone.
Stamane, Luigi Cavallaro – noto a Scafati per aver rivestito incarichi in due società partecipate Acse e Scafati Sviluppo, nel corso dell’amministrazione Aliberti – è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, Paolo Valiante, alla presenza del suo avvocato Francesco Di Somma. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice che ha emesso la misura cautelare in carcere a carico di 9 persone finite in carcere, otto ai domiciliari e due con obblighi, Cavallaro – 45 anni – ha dato ampie spiegazioni sul noleggio dell’auto che fu poi utilizzata dal pizzaiolo scafatese Domenico Cocco e dai suoi complici per il viaggio in Germania pensato per assaltare un furgone portavalori in Renania. A nome di Cavallaro – secondo quanto ricostruito dagli uomini della Squadra Mobile – fu affittata l’auto, presso una concessionaria napoletana, utilizzata per il viaggio. Ed inoltre dallo studio di commercialista di Cavallaro erano partite e arrivate alcune mail utilizzate dalla gang per preparare il colpo.
Il commercialista ha spiegato fornendo ampia documentazione cosa è avvenuto nei mesi scorsi e quali erano i suoi rapporti con Cocco, suo cliente al quale lo univa la passione per i cani di razza. Al termine dell’interrogatorio il Gip Valiante ha revocato il provvedimento a sua firma nei confronti del professionista scafatese rilevato che ‘nell’interrogatorio di garanzia l’indagato (a differenza di quasi tutti gli altri) ha fornito una dettagliata e documentata giustificazione rispetto agli addebiti che gli sono stati mossi, alla luce della quale – pur restando oggettivamente confermata la sussistenza dei fatti nella loro storicità – è ora possibile inquadrarli diversamente da come era invece plausibile fare prima’. Il provvedimento è stato notificato oggi al difensore e al commercialista indagato in mattinata e, dunque, Cavallaro non è più sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Rosaria Federico
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2017 - 18:54