“Da tempo, a San Giorgio a Cremano, 20 giovani volontari presterebbero servizio di assistenza domiciliare ad altrettanti anziani, dopo un accordo stipulato e rinnovato in via esclusiva tra un’associazione che opera nel settore del servizio civile e due sindaci che si sono avvicendati in questi anni nel comune vesuviano: Domenico Giorgiano e Giorgio Zinno.
Eppure, nonostante l’accordo preveda la presenza dei volontari presso i locali del Municipio, nessuno di questi giovani ha mai messo piede in Comune. Del tutto oscuri sono i criteri di selezione di questi giovani, né sono note l’identità delle persone che usufruirebbero di assistenza domiciliare e le modalità attraverso le quali sarebbero state indicate come bisognose di assistenza.
Come non bastasse, di questo accordo e del fatto che sia attivo un servizio civile di volontariato, non ne sono mai stati al corrente i competenti uffici comunali, a cominciare dall’ufficio Servizi Sociali a cui sarebbe toccato individuare sul territorio persone meritevoli di assistenza domiciliare, essendo in possesso di una specifica anagrafe”.
E’ il contenuto di un esposto-denuncia presentato alla Procura di Napoli e alla Corte dei Conti della Campania dal senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia e dai consiglieri comunali M5S di San Giorgio a Cremano Danilo Cascone, Patrizia Nola e Rosaria Tremante.
Una vicenda venuta alla luce nei mesi scorsi, grazie ad una mozione dei consiglieri M5S e dopo successive richieste di chiarimento presso gli uffici competenti. A seguito di un’attività di accertamento che ha coinvolto funzionari comunali, è emerso che il Comune di San Giorgio aveva stipulato, fin dal 2005, un accordo con l’associazione “Insieme per la Vita” per ospitare 20 giovani volontari presso la propria sede, da destinare a servizi di assistenza domiciliare nell’ambito del progetto denominato “Sono ancora qui per te”.
Interrogato sulla questione durante una seduta di assise dal consigliere Cascone, il sindaco Zinno si è trincerato dietro un imbarazzante silenzio. Lo stesso dirigente comunale che ha ricostruito la vicenda, ha presentato denuncia presso le competenti autorità.
“E’ sconcertante immaginare che un ente che rappresenta lo Stato e che dovrebbe industriarsi ogni giorno per offrire servizi alle fasce deboli e opportunità a giovani del proprio territorio, si renda artefice di procedure così poco trasparenti”, ha dichiarato in conferenza il senatore Puglia.
“Ancora una volta in questo comune si scopre che la gran parte della popolazione viene esclusa da progetti di interesse comune, per agevolare un club ristretto di persone. Alla luce della nostra segnalazione, la Regione Campania ha deciso di revocare il progetto dell’associazione Insieme per la vita”, ha sottolineato il consigliere Cascone. “Il nostro lavoro, che dovrebbe essere di portavoce dei cittadini, diviene ad essere di ispettori.
Non svolgiamo le mansioni di consiglieri comunali, ma ci costringono a svolgere attività di detective impegnati a stanare irregolarità e procedure poco trasparenti che garantiscono privilegi ai cortigiani dei politici”, hanno dichiarato le consigliere Nola e Tremante.
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