Castellammare di Stabia. Nel giorno del suo compleanno, il Sindaco Antonio Pannullo pone fine ad un periodo travagliato e si regala un po’ di governabilità con la nomina della “nuova” giunta. Una fase delicata, per certi versi stressante per altri addirittura patetica, quella alla quale la città ha assistito in questi mesi. Una città paralizzata. Ferma: perché la politica troppo impegnata a risolvere i dissidi tra i vari consiglieri comunali. Programmazione zero se non quella di come poter “accontentare tutti” e proseguire un percorso felici e contenti, insieme. In queste ultime settimane abbiamo assisto a riunioni notturne al Comune, blitz a casa dei consiglieri comunali. Un sindaco che ha percorso quasi tutta la città, ovviamente non per verificare lo stato di degrado delle periferie, la pulizia delle strade e tutti i problemi che, ormai, sono diventati routine. Fortuna per lui che le ha percorse di notte, non provando l’ “ebbrezza” del traffico, di una città paralizzata fin dalle prime ore del mattino per la mancanza di infrastrutture, di un adeguato piano traffico. Avrà, probabilmente, bevuto molti caffè che hanno contribuito ad un palese stato di agitazione che, sommandosi alla preoccupazione di andare ha casa, lo hanno condotto, addirittura, a parcheggiare la propria Fiat Sedici in divieto di sosta in piazza Principe Umberto, tra lo stupore di alcuni presenti, dopo le 23 per raggiungere l’abitazione di un consigliere civico dissidente. In fondo il primo cittadino si è sempre distinto per il rispetto delle regole. In questi mesi più che lavorare si è “tirato a campare”. Sebbene lo dicesse anche Andreotti, un politico di alto profilo rispetto a quelli odierni, che “E’ meglio tirare a campare che tirare le cuoia”, non sono dello stesso parere gli imprenditori e i cittadini che vivono in una città senza identità, una città senza una programmazione, una città in cui c’è ancora il problema dell’ illuminazione dove, spesso, in alcune zone manca. Sui problemi e le risorse potremmo scrivere intere pagine di giornale ma risulterebbero discorsi vecchi perché se ne parla, si discute, ma non si arriva all’ ultimo step, quello della politica che ha tutti gli strumenti per poter agire. In questi mesi a perdere sono stati tutti, sindaco compreso, la cui credibilità e stima è crollata in modo vertiginoso. Pannullo ha riscosso, fin dai primi giorni, un notevole successo, al di la di quello elettorale. Ha riempito di speranze e fiducia la città. Non ha perso, invece, chi ha il potere egemone in politica. Chi, con il suo bacino elettorale, decide le sorti delle amministrazioni comunali, magari per motivi che vanno oltre la politica. A rendere visibile la crisi amministrativa sono state le dimissioni di Giuseppe Iozzino, nominato in quota Area Civica. Iozzino, nipote della consigliera comunale, Eutalia Esposito, ha ricoperto il ruolo di Assessore all’ Innovazione. Una delega che, in primo momento, doveva essere affiancata ad altre più corpose e, per certi versi, prestigiose come il bilancio. Poi c’è stata la rottura con il Vice Sindaco, Andrea Di Martino. L’ex comunista, uomo preparato e con una lunga esperienza politica alle spalle, ha ceduto, nella fase pre-elettorale, il “posto” a Pannullo ma contemporaneamente gli è stato vicino durante tutta la campagna elettorale. Andrea è stato messo alla porta perché poco “gradito” a parte dei consiglieri democratici. Così ha deciso di dimettersi, lanciando un monito al primo cittadino “Preservati e cerca di preservare la città ed il progetto iniziale su cui sei stato eletto”. E’ da coraggiosi mandare via chi, probabilmente, ha più esperienza di tutti. Per giorni il sindaco si è trovato in mezzo ad un fuoco incrociato, con l’opposizione alla ricerca di tutte le strategie da adottare per la sfiducia e Area Civica che avanzava delle richieste serie e precise: richieste che non sono state esaudite. Ha veramente temuto il peggio il sindaco, pensando addirittura alla strategia delle “dimissioni tattiche”. Nella giornata di giovedì c’è stato anche un ultimo tentativo di sfiducia, in campo c’era Nello di Nardo che ha personalmente contattato alcuni esponenti dell’ opposizione per la raccolta delle firme convinto anche del sostegno di “Area Civica”. Però dal buio cupo, quello che abbracciava Palazzo Farnese durante le lunghe riunioni serale, il Sindaco ha trovato la luce, arrivando ad una giunta in stile “Beautiful”. Nessun azzeramento, Area Civica si è accontentata, lasciando la delega al demanio, quella tanto voluta, prendendo l’assessorato al Bilancio e il Vice Sindaco. Così il numero due di Palazzo Farnese sarà un giovane avvocato, Daniele Pesenti, fratello di Angela Duilio, consigliere di Area Civica eletta insieme a Nino Giordano, collaboratore dell’ Avvocato Casimiro Donnarumma, anch’egli nominato assessore e che a sua volta è (ex) parente dell’ assessore Alessandra Bernacchi, sorella dell’ ex moglie dell’avvocato. Certo nulla da discutere sui legami di parentela o rapporti particolari ma non possiamo evitare di sorridere davanti a queste dinamiche. Confermati Rubino all’Urbanistica, D’Auria ai Lavori Pubblici, Di Maio alle Politiche Sociali e Balestrieri all’ Ambiente. Restano fuori dai giochi Tina Donnarumma, giovanissima ragazza eletta nella lista “Progetto Stabia” e Ciro Cascone, capogruppo di Campania Libera in Consiglio Comunale, la lista del Consigliere Regionale Tommaso Casillo, Vice Presidente della Regione Campania. Non mancheranno altri “mal di pancia”, ora Pannullo ha superato il primo ostacolo e, da come ci insegna la storia della politica, ce ne saranno altrettanti da oltrepassare, non ci resta che fare il nostro caloroso augurio ai neo assessori.
Emilio D’Averio
Articolo pubblicato il giorno 6 Ottobre 2017 - 22:33