Castellammare di Stabia. Correva l’anno 2011, e l’allora sindaco Luigi Bobbio indicò due gare come esempio che testimoniasse l’attenzione della camorra sullo sviluppo turistico ed economico della città.
A quel tempo nessuno aveva partecipato al bando per l’assegnazione degli chalet all’ Acqua della Madonna. “Strano, singolare e preoccupante” così l’allora fascia tricolore definì l’accaduto. Stessa cosa anche per l’assegnazione delle spiagge libere.
Quelle gare sono state attenzione dalla Procura di Torre Annunziata. Il giudice monocratico a metà gennaio prossimo inizierà il processo che vede imputate 13 persone. La storia delle gare continuò.
I partecipanti pur di aggiudicarsele avrebbero falsificato i documenti. A far scattare l’allarme sono state le segnalazioni degli uffici comunali, infatti il comune si è costituito parte civile.
I 13 imputati sono stati rinviati a giudizio dal gup Mariaconcetta Criscuolo con le accuse di turbata libertà degli incanti e di falso. Sono tutti privati. Si tratta di coloro che parteciparono alle due gare: acquafrescai e balneari.
Nella gara per i chioschi gli acquafrescai avrebbero presentato praticamente la stessa offerta facendo cartello cosa che avvenne nel 2009 in quel caso tutto si concluse con l’assoluzione degli imputati in primo grado.
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