II sindaco di Castellammare, Antonio Pannullo (Pd), è stato ascoltato in Procura come persona informata sui fatti a proposito delle preoccupanti affermazioni fatte nelle scorse settimana sul rischio di infiltrazioni da parte della camorra.
Durante la presentazione della giunta, infatti, aveva affermato di sentire il fiato della camorra sul collo: «Castellammare è una città che sta migliorando e che sarà al centro di numerosi investimenti. Parliamo del bando degli chalet, del Grande Progetto Pompei e di tante altre iniziative. La camorra ha fiutato questi affari e ne sentiamo il fiato sul collo.
Il compito di un politico — aveva aggiunto Pannullo — è quello di evitare le infiltrazioni e invece di commentare dopo un’inchiesta, e dopo alcuni arresti, noi lavoriamo prima. Non bisogna dimenticare che Castellammare è una città dove sono morti due consiglieri comunali per mano della criminalità (Sebastiano Corrado e Gino Tommasino, ndr)».
Affermazioni gravi, che il pm della Dda Giuseppe Cimmarotta ha voluto approfondire, aprendo un fascicolo
che al momento riguarda fatti non costituenti reato. Antonio Pannullo è entrato nel palazzo della Procura nel primo pomeriggio e si è trattenuto abbastanza a lungo nell’ufficio del magistrato.
Le sue affermazioni avevano indotto numerosi politici locali a chiedere chiarimenti: chiarimenti che il sindaco potrebbe avere fornito al pm , spiegando a quali circostanze intendesse
riferirsi con il suo discorso a Palazzo Farnese ed eventualmente facendo i nomi delle persone che, con il loro comportamento , lo rendono tanto preoccupato.
Ciro Serrapica