Roma. Lucia Musti, capo della Procura di Modena, è stata sentita oggi pomeriggio a Roma come testimone dai magistrati capitolini che indagano sulle fughe di notizie legate al caso Consip. Alla Musti il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi hanno chiesto spiegazioni e chiarimenti dopo aver ottenuto le trascrizioni dell’audizione che il magistrato ha reso lo scorso luglio al Csm quando ha parlato dell’inchiesta sulla coop Cpl Concordia, passata per ragioni di competenza territoriale da Napoli a Modena, e in particolare del contenuto dei colloqui con gli ex ufficiali del Noe titolari all’epoca di tutti gli accertamenti, dal colonnello Sergio De Caprio (ex Capitano Ultimo) all’attuale maggiore Gianpaolo Scafarto. A determinare l’audizione, la necessità di approfondire il contenuto delle dichiarazioni fatte dalla Musti il 17 luglio scorso al Csm in merito alle vicende Consip e coop Cpl Concordia, con particolare riferimento a colloqui, nel 2015, avuti con il maggiore dei carabinieri Gianpaolo Scafarto, indagato dalla procura di Roma per rivelazione del segreto d’ufficio e falso, e Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, già responsabile del Noe. Nell’audizione all’organo di autogoverno dei magistrati, il procuratore di Modena avrebbe definito i due “esagitati”, “spregiudicati”, come “presi da un delirio di onnipotenza”. L’audizione della Musti a Palazzo dei Marescialli rientrava in un accertamento avviato dalla prima commissione che indaga sulla fuga di notizie del luglio 2015 riguardante le telefonate dell’anno prima tra l’attuale segretario Pd Matteo Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, in cui il primo esprimeva giudizi negativi sull’allora premier Enrico Letta.
Articolo pubblicato il giorno 3 Ottobre 2017 - 20:40