Il post partita di sabato scorso contro il Siracusa si sintetizza in due istantanee che sono un po’ l’emblema del momento che sta vivendo la Casertana. Nella prima il faccia a faccia tra ultras e squadra avvenuto sotto il settore della torcida rossoblù, mentre l’altra ci mostra un D’Agostino immobile sul sediolino della tribuna, visibilmente amareggiato e deluso fermo ma almeno consolato dagli applausi sinceri dei tifosi presenti, a testimonianza della fiducia e dell’affetto che gli stessi ripongono nel patron della Casertana. Fatto sta, però, che la situazione adesso si è fatta davvero preoccupante.Le quattro sconfitte consecutive hanno, di fatto, trascinato la Casertana nei bassifondi della classifica, penultima in condominio con la Paganese e con appena un punto in più rispetto alla Fidelis Andria. Alzi la mano chi aveva prospettato nell’immediata vigilia dell’inizio del campionato una situazione di classifica del genere. Ma i fatti, e soprattutto i numeri, si dimostrano impietosi. Già detto del rendimento casalingo che nell’intero panorama calcistico professionistico nazionale è addirittura tra i peggiori, ciò che salta all’occhio è questa sorta di anemia offensiva con particolare riferimento proprio alle gara interne. Delle sei reti messe a segno finora dalla Casertana, infatti, soltanto una è stata realizzata al Pinto, gol di De Marco nella vittoriosa gara con il Catania. Ed è chiaro che tutto ciò porta a problemi di carattere strutturale con elementi inseriti nel tessuto offensivo rivelatisi probabilmente inadeguati per questo ruolo.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2017 - 11:02