Caserta. La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro preventivo, su ordine del Gip di Napoli, il patrimonio dell’imprenditore di Aversa Ferdinando Graziano, indagato dalla Dda per i reati di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso. I sigilli sono stati apposti su 33 immobili, nelle province di Napoli e Caserta, per un valore di 8,5 milioni di euro, 4 societa’ operanti nel settore immobiliare e nautico (realizza imbarcazioni da diporto), una rivendita di tabacchi, 7 autoveicoli, un’imbarcazione da 150mila euro e 28 rapporti bancari. Gli inquirenti hanno anche accertato che il valore del suo patrimonio non corrispondeva ai redditi dichiarati. La vittima delle estorsioni e’ un altro imprenditore, ma napoletano, la cui azienda opera nel settore dei trasporti e della logistica. Dalle indagini e’ emerso che Graziano avrebbe prestato, tra il 2010 e il 2012, la somma di 327mila euro al collega imprenditore, che si era rivolto a lui perche’ in gravi difficolta’ economiche. Graziano avrebbe riferito che i soldi prestati provenivano dai “Mazzoni”, ovvero dai clan che controllano i comuni casertani di Santa Maria la Fossa e Grazzanise, in particolare la famiglia Schiavone di Casal di Principe. In cambio del prestito, l’imprenditore si sarebbe fatto restituire soldi e beni per un valore doppio, applicando dunque un tasso di interesse di circa il 176%; in particolare, hanno accertato i finanzieri della compagnia di Casalnuovo guidati dal capitano Pasquale Danese, Graziano avrebbe ottenuto dalla vittima tre immobili di 350mila euro e la somma in contanti di 425mila euro.
Articolo pubblicato il giorno 4 Ottobre 2017 - 14:57