Personale della Questura e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta – in esecuzione di un nuovo decreto emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – ha sottoposto a sequestro, una villa di pregio sita ad Arienzo, in provincia di Caserta, per un valore di circa 800.000 euro, di proprietà dell’attuale moglie Nicola Ferraro, già esponente politico di rilievo regionale e imprenditore nel settore del trattamento dei rifiuti, condannato in data 16.04.2015 con sentenza passata in giudicato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
FERRARO, infatti, è stato riconosciuto dal giudice penale come imprenditore e politico colluso, almeno dal 2000 in poi e comunque già prima della sua elezione al Consiglio della Regione Campania avvenuta nel 2005, con i reggenti del “clan dei casalesi”, fazioni Schiavone e Bidognetti, al raggiungimento dei cui scopi ha asservito sia la propria attività imprenditoriale, anche quale amministratore della ECOCAMPANIA s.r.l., ora fallita, che quella politica, ricevendone in cambio sostegno elettorale ed un appoggio determinante per la sua stessa affermazione imprenditoriale.
Già durante gli accertamenti economico – patrimoniali svolti in occasione della precedente misura di prevenzione era stata acquisita, con riferimento all’ultimo ventennio, copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e delle quote societarie nonché numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo il suo nucleo familiare, riscontrando così che gran parte delle attività e dei beni entrati nella disponibilità del proposto e dei propri stretti congiunti era stata acquistata con proventi ottenuti grazie alla stretta contiguità dell’ex consigliere regionale al “clan dei casalesi”.
In tale contesto è emerso che la villa di prestigio oggi sequestrata – di oltre 400 mq comprensiva di piscina nonché di un muro di cinta dell’altezza di 3 metri e di spessore di 50 cm. che perimetra l’intera superficie circostante pari a circa 2.000 mq. – è stata edificata nel periodo 1997-1998 quando l’attuale moglie di Ferraro Nicola, già legata a quest’ultimo da una relazione sentimentale, non poteva assolutamente disporre delle necessarie risorse finanziarie, evidentemente fornitele dal suo compagno.
L’esecuzione del sequestro di oggi, che si aggiunge a quello già effettuato nel mese di giugno scorso, porta a un valore superiore ai 4 milioni di euro i beni complessivamente sottratti alla disponibilità di Ferraro per la successiva confisca e l’acquisizione al patrimonio dello Stato.
Articolo pubblicato il giorno 6 Ottobre 2017 - 14:45