Caserta. Lavora saltuariamente come operaio edile e bracciante agricolo, doppia nazionalità americana italiana, da ieri è in carcere per aver violentato due bambine: la figlia della moglie, nata da un precedente matrimonio, e l’amichetta della ragazzina. Hanno dodici e 14 anni, le vittime di E. R., il 32enne accusato di violenza sessuale ai danni di due minori, arrestato ad Alife, un paesino in provincia di Caserta. Secondo gli inquirenti, la ‘figlia’ cresciuta in casa con lui, ha subito molestie tra il 2013 e il 2014 quando di anni ne aveva otto. La seconda ne ha quattordici e il tre ottobre era stata accompagnata di corsa all’ospedale di Piedimonte Matese dalla madre, per una visita urgente.
La donna aveva spiegato ai medici di essere molto preoccupata: la ragazzina aveva cominciato a comportarsi in modo strano da quando aveva preso a trascorrere i pomeriggi a casa dell’amichetta.
Dopo la visita, i medici sono giunti alla conclusione che la bambina aveva subito una violenza sessuale e per questo era scossa. Furono gli medici ed ascoltare le prime confessioni della 14enne e i sospetti erano subito ricaduti sull’italoamericano.
Nei verbali degli inquirenti spuntava sempre il suo nome. Sia la figlia della moglie che l’amichetta – convocate subito in caserma dai carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese – erano state precise nel descrivere alcune circostanze.
E ieri, quando i militari di Piedimonte Matese hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere al trentaduenne insospettabile, lui si è fatto ammanettare senza opporre alcuna resistenza.
Ora, E.R., è richiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di violenza sessuale e molestie con l’aggravante di aver commesso il fatto fra le mura domestiche e ai danni di due minorenni.
Resterà in isolamento per circa una settimana, sia per evitare ritorsioni e punizioni da parte di altri detenuti, sia per evitare gesti estremi.
Le prove sono schiaccianti. Per mesi le due bambine hanno giocato assieme nell’abitazione di E.R. e quando la mamma della dodicenne usciva per delle commissioni, le bimbe restavano in compagnia dell’uomo.
La figlia della moglie, già dal 2013 aveva imparato a difendersi da quelle avances, ma non aveva raccontato nulla alla madre che non si era accorta, presa com’era dalla crescita degli atri figli avuti con E. R., di strane attenzioni del marito nei confronti della prima bambina.
Il segreto nascosto in quella casa è stato svelato, però, dall’ospite: l’altra ragazzina di 14 anni. Lei e il trentaduenne avevano fatto anche amicizia sui social network, su facebook. E ora, i computer dell’uomo e il telefono cellulare sono stati sequestrati dai carabinieri per percorrere il filone virtuale delle violenze. Potrebbero esserci stati scambi di immagini e filmini, su indicazione del violentatore.
Sul caso ha indagato il procuratore aggiunto Alessandro Milita della procura retta da Maria Antonietta Troncone. Le informative, i verbali e i sopralluoghi sono stati eseguiti dai militari di Piedimonte Matese, coordinati dal maggiore Giovanni Falso.
E’ finita quindi con un arresto la brutta storia di pedofilia consumata nel matesino. Ora si sta cercando di capire se ci sono state altre vittime del presunto violentatore. I figli della coppia casertana sono ora seguiti da uno psicologo.
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