“L’Italia e’ sempre nel cuore ma ho avuto la fortuna di lavorare in Spagna, in Inghilterra, in Russia e ora in Cina e mi sono arricchito, perche’ solo viaggiando ci si arricchisce. Quella allo Jiangsu Suning e’ la mia ultima esperienza, volevo tornare ad allenare una squadra di club e ci sono riuscito, ho ancora un anno di contratto e poi vado in vacanza”.
Fabio Capello, ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, esclude un ritorno in Italia, apprestandosi a vivere gli ultimi mesi da allenatore. Arrivato a meta’ stagione, il tecnico friulano ha centrato l’obiettivo salvezza “con tre giornate d’anticipo e ora stiamo programmando la prossima stagione.
Mi trovo bene qui, e’ un’esperienza completamente nuova, un calcio diverso ma in crescita grazie a coloro che sono arrivati prima di me, grandi allenatori come Cannavaro e Lippi. Si sta ora cercando di portare un certo tipo di gioco, qualcosa di diverso per aiutare la Cina a crescere.
Gli stadi qui sarebbero gia’ pronti per ospitare un Mondiale, non manca niente. Bisogna solo far crescere il calcio cinese e continuando su questa strada, fra dieci anni, la Cina potra’ essere fra le nazionali emergenti del calcio mondiale”. Capello continua pero’ a seguire il calcio italiano e se da un lato ammette che “oggi c’e’ poco coraggio nel lanciare i giovani, andrebbe fatto qualcosa di diverso nel settore giovanile”, dall’altro non si e’ pentito di aver fatto le ore piccole sabato per vedere Napoli-Inter.
“Ho visto un grande calcio come da tanto tempo non ne vedevo in Italia, l’arbitro e’ intervenuto pochissimo perche’ la palla viaggiava a mille all’ora. Si sono confrontati due stili molto diversi ma e’ valsa la pena svegliarsi alle 2.30”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2017 - 10:18