Una richiesta di condanna senza precedenti per la holding del crimine organizzato che dal quartiere Vasto di Napoli ha esteso i suoi tentacoli in Italia e in mezza Europa.
Sette secoli di carcere: è questa la richiesta di condanna della Dda di Napoli nei confronti dei 90 imputati del clan Contini. Sono accusati di associazione camorristica, traffico di droga, estorsioni, riciclaggio, omicidi. Le richieste di condanne oscillano dai 30 anni per Ciro Di Carluccio, ai 24 anni per Rita Aieta, cognata di Eduardo Contini detto ‘il romano’, per la sua spiccata capacità di fare affare a Roma.
Richiesta analoga anche Ettore Bosti detto ‘il rosso’, figlio di Patrizio, che rischia una condanna a 24 anni di reclusione e per Antonio Righi, uno dei presunti “colletti bianchi” del clan.
Il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Napoli ha stabilito che ci saranno almeno dieci udienze destinate alla discussione degli avvocati difensori. La sentenza dovrebbe essere pronunciata entro fine anno.
Secondo la Dda i Contini, fondatori della famosa “Alleanza di Secondigliano” con i Mallardo di Giugliano e i Licciardi della Masseria Cardone, sono una delle cosche economicamente più potenti della camorra quella creata negli anni ’90 dal boss Eduardo Contini, un impero fondato sul traffico di droga anche per conto di altri clan, ma anche su capillari estorsioni e soprattutto capace di riciclare i proventi illeciti in svariate attività commerciali in Italia e all’estero.
LE RICHIESTE DI CONDANNA
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