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Camorra, si è pentito ‘Dariuccio’ Spinelli, ras del pizzo a Scafati

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Si è pentito Andrea Dario Spinelli, uno dei reggenti della cosca dei Loreto-Ridosso della camorra di Scafati. “Dariuccio” era stato arrestato nel novembre scorso per una serie di estorsioni compiute ai danni di imprenditori edili della zona.
“Mi dovete dare i sodi per i miei compagni in carcere”. Così si presentava sui cantieri edili di Scafati per chiedere il pizzo. Ma Spinelli potrebbe contribuire a dare nuovi elementi alle indagini che coinvolgono la politica scafatese e in particolare l’ex sindaco Pasquale Aliberti e la moglie, la consigliera regionale di Forza Italia, Monica Paolino.
Non a caso il giovane boss pentito Alfonso Loreto ha parlato di Spinelli a proposito del voto di scambio per le Regionali del 2015. In quelle consultazioni elettorali, il presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola era in rotta con Aliberti e Monica Paolino, candidata e poi eletta, secondo il pentito, “il presidente del Consiglio comunale insieme al consigliere Pasquale Vitiello organizzò una riunione elettorale a Mariconda per farsi votare – dice Loreto – Coppola regalò, poi, 500 euro a Dario Spinelli, componente del clan Loreto-Ridosso”.
Loreto ha tirato in ballo Spinelli anche a proposito  di alcuni attentati come quello ai danni di Raffaele Sangermano, ’o ragno rosso, al quale spararono due anni fa fuori alla sua abitazione.
“A sparare fu Dario Spinelli nostro affiliato, perché Vincenzo Nappo ’o nonno aveva avuto dei litigi con lui”.
Ma Alfonsino ha spiegato anche che a far parte del suo gruppo vi era  un gruppo già noto a Scafati, capeggiato da Andrea Spinelli, detto Dariuccio“.
Ad oggi il gruppo è composto – dice Loreto, da Gennaro Ridosso, Luigi di Salvatore, Alfonso Loreto, Alfonso Morello, Dario Spinelli e Cenatiempo Roberto che si occupa dei proventi illeciti dei videopoker e degli appalti di pulizia e manodopera”.
Un decennio in cui non sono mancati screzi con gli avversari. Da una parte i Loreto-Ridosso dall’altro il gruppo più vicino a Franchino Matrone, ovvero al figlio Michele. Proprio Dario Spinelli fu tra le vittime di una ritorsione ‘avversaria’.
“L’attentato all’auto di Dario Spinelli che fa parte del nostro gruppo e al quale passavamo 2-300 euro a mese dai soldi delle macchinette, o al quale venivano fatti prestiti – dice Loreto – a suo dire era stato fatto da Carmine Alfano, bim bum bam, perché lo zio della moglie era rimasto in debito per l’acquisto di droga e Spinelli si era fatto garante del pagamento
. Non essendo stato onorato il pagamento Carmine Alfano se l’era presa con Spinelli con la bomba carta”. Spinelli potrebbe far luce anche sull’omicidio di Armando Faucitano ucciso la mattina del 25 aprile 2015 in piazza Falcone e Borsellino a Scafati.
Nelle scorse settimane c’è stato un attentato ai danni del bar La Dolce Vita gestito dalla moglie di Spinelli che da qualche giorno ha chiuso i battenti. La donna e i figli hanno seguito il marito e sono stati inseriti nel programma di protezione mentre il fratello e gli altri familiari si sono dissociati dalla sua scelta.

(nella foto il bar la dolce vita e nel riquadro Dario Spinelli)

 

 


Articolo pubblicato il giorno 12 Ottobre 2017 - 09:08
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