Debutterà in Italia, in prima tv assoluta su Nove per poi arrivare in America Latina, Spagna, Portogallo, Francia e in Germania. Nella prima puntata quella del 4 ottobre dopo la prima biografia del programma, l’intervista di Saviano a Maurizio Prestieri. Con lui si viaggerà tra aneddoti e modi di vita quotidiane della Camorra. L’ex boss pentito racconta una serie di aneddoti di quando si contavano i chilogrammi di soldi incassati con la droga perché non c’era il tempo di contarli e di come i camorristi avevano come loro statu symbol la presenza al festival di Sanremo. Ma anche il racconto chic di quando a Marano fu ucciso un giovane innocente perché lo specchiestista incaricato di dare il segnale ai killer della vittima da eliminare diede la mano( era quello il segnale) alla persona sbagliato e i sicari uccisero un giovane innocente.
“Quando con la collega che firma con me questo percorso abbiamo deciso di raccontare queste storie ci siamo chiesti chi ci avrebbe dato spazio per raccontare sangue, violenza. Poi e’ arrivata Laura (Carafoli, responsabile dei contenuti di Nove, ndr) che ce l’ha dato”, ha detto Roberto Saviano, ospite a Milano della presentazione dei palinsesti di Discovery Italia. “Dopo Gomorra tutti mi chiedono di scrivere serie che danno la possibilita’ di andare oltre l’intrattenimento, facendo anche approfondimento”, ha continuato Saviano. “Per la prima volta abbiamo tentato di portare il modello factual nella televisione italiana giocando tra intrattenimento e approfondimento. Kings of Crime e’ anche un programma dedicato all’approfondimento della violenza per i piu’ piccoli, che puo’ sembrare una cosa terribile, ma permette loro di capire le regole di un’organizzazione come la ‘Ndrangheta andando al di la’ di come si spaccia e’ si pippa – sottolinea Saviano -. Per realizzarlo abbiamo scelto un’aula di Universita’ perche’ e’ giusto studiare e conoscere. Le televisioni nazionali stanno dimenticando le cose su cui si dovrebbe approfondire, parlando solo di immigrati. Sono contento che Discovery abbia deciso di raccontare queste storie andando oltre le due logiche che mi si oppongono quando dico di voler raccontare queste cose: “L’Italia non e’ questa” e “Queste cose si sanno gia'”. Invece si deve perche’ questa gente sa come muoversi: due morti a Napoli come quelli di oggi non fanno notizia, ma la farebbero a Milano dove invece ci si muove coi piedi di piombo”. In merito all’intervista faccia a faccia con Maurizio Prestieri, Saviano ha confessato: “Mi e’ costato tanto fare perche’ e’ stato necessario smontare dei messaggi che ognuno di queste persone vuole mandare fuori”.
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