Una stangata per il gruppo degli scissionisti legati a Mariano Riccio, genero del boss Cesare Pagano ed ex reggente del clan Amato-Pagano, nonostante il processo sia stato celebrato con rito abbreviato.
Sono complessivamente 221 gli anni di carcere inflitti al gruppo dei “maranesi” dal gup Anna Laura Alfano. Sedici i condannati ma anche 17 assolti.Il boss Mario Riccio, alias Mariano, è stato condannato a 18 anni di carcere.
Fu arrestato dalla polizia nel febbraio del 2014 dopo diversi anni di latitanza, in un appartamento di Qualiano. Durante la sua reggente ci fu una violenta scissione interna al gruppo con quelli di Melito legati alla famiglia Amato con epurazioni interne e vendette che continuarono anche dopo la sua cattura come l’omicidio di Antonio Pastella ‘o russo (ucciso a Marano nel marzo del 2015) e la scomparsa di Antonio Ruggiero, vero capo del gruppo rimasto vittima della lupara bianca, fino alla pace sancita con la reggenza di zia Rosaria Pagano.
Pesanti condanne sono arrivate per Armando Di Somma, Mario Iadonisi, e per Vincenzo Aletto (20 anni); a 18 anni di carcere invece sono stati condannati Castrese Ruggiero, Giuseppe Busiell oe Salvatore Stabile.
Le altre condanne, a 12 anni Massimiliano Aricò, Carmelo Borrello, Vittorio Crisonti e Natale Perone e ancora Giuseppe Aiello (10 anni e 1 mese), Gaetano Milone (9 anni), Giovanni Ascione (8 anni e 8 mesi), Antonio Caputo (7 anni e 4 mesi) e Vincenzo Esposito (6 anni e 4 mesi).
Assolti, invece, Ciro Cerqua, Giuseppe Colucci, Nunzia Crisonti, Giuseppe De Martino, Diego Ferrara, Raffaele Frascogna, Raffaele Mauriello, Michele Messina, Antonio Parolisi, Giuseppe Pezzella, Giuseppe Sica, Giuseppe Siviero, Raffaele Tessitore, Luigi e Raffaele Tufino, Alfonso Riccio (fratello di Mariano) e Salvatore Panico, difeso dagli avvocati Anna Iorio e Antonietta Madore.
Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2017 - 08:31