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Camorra, il pentito: ”Foglia e Bracale mi chiesero le pistole per uccidere Balestieri”

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Il pentito Raffaele Dello Iacolo detto “Toc-Toc” ha dato spunti investigativi nuovi rispetto a una serie di omicidi commessi nella faida di Pianura tra i Pesce-Marfella-Foglia e i Mele-Romano. E tra questi anche l’omicidio “Cold case”di Francesco Balestrieri ucciso il 10 aprile del 2014 in via Pallucci a Pianura. La vittima con un passato nel clan Lago nel 2000 aveva fatto il pentito per sette mesi per poi uscire dal programma di protezione. Dopo 14 anni di carcere pensava che potesse stare tranquillo e che i nemici si fossero dimenticati di quel periodo da pentito. E invece non fu così. Un mese dopo la sua scarcerazione fu ucciso. Ecco cosa ha raccontato Raffaele Dello Iacolo nel verbale del 14settembre scorso:  “Conosco Emanuele Bracale. È un affiliato al clan Marfella. Fa parte del gruppo di fuoco insieme a Salvatore Marfella, Giuseppe Foglia, Antonio Campagna detto “Sasà”, Maurizio Legnante detto ’o talebano. La sera prima dell’omicidio di Francesco Balestrieri il Bracale venne insieme a Giuseppe Foglia a casa mia a nome di Salvatore Marfella e mi chiesero due pistole, che gli consegnai e precisamente una “Beretta” calibro 380 automatica e una calibro 357”.

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(nella foto il luogo dell’omicidio balestrieri e da sinistra in alto: Raffaele Dello Iacolo toc-toc, Salvatore Marfella, Giuseppe Foglia, Emanuele Bracale)


Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2017 - 15:09
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