“Posso riferire anche di altri omicidi, uno di questi è quello di Salvatore Cipolletta, ammazzato da Giovanni Esposito. A riferirmelo sono stati Massimiliano Vinciguerra e Salvatore Roselli”. E’ il pentito Pasquale Riccio che parla e apre agli investigatori scenari investigativi nuovi. Un impulso alle indagini per chiarire molti degli omicidi dalle prima faida di Scampia rimasti ancora “Cold Case” . Come nel caso dell’omicidio di Salvatore Cipolletta. Anche se le sue dichiarazioni contraddicono quello di un altro pentito storico come Biagio Esposito che il 26 febbraio del 2010, come riporta Il Roma, si autoaccusò dell’omicidio sostenendo di averlo ucciso insieme con Carmine Calzone.
“L’omicidio è avvenuto nel 2008 nel rione lotto G. Le ragioni per cui Cesare Pagano decise di far uccidere Salvatore Cipolletta sono diverse e sono maturate nel tempo in quanto Cipolletta ha avuto un ruolo fondamentale nel clan. Una di queste ragioni fu la circostanza che due persone quali Andrea Parolisi e il “Gassusaro” avevano poi collaborato con la giustizia. Si tratta di due soggetti estranei che era stato proprio Cipoletta a fare entrare nel clan. Inoltre, Cipoletta aveva rapporti con troppe cosche diverse, tipo Sant’Antimo, Caserta e a Cesare non piaceva. Non comprendeva perché mantenesse l’amicizia con soggetti anche di spicco di altri clan e venisse così a sapere fatti da questi. Era una cosa che Cesare Pagano non gradiva, ma non glielo aveva mai contestato apertamente. Quindi ne parlava con noi alle spalle e ciò era pericoloso perché se Cesare glielo avesse contestato apertamente, voleva dire che per lui era una cosa superabile. Diceva: io a questo Cipolletta non lo capisco, perché si impiccia di tutte queste cose?”. Biagio Esposito, nello stesso verbale d’interrogatorio, sostenne pure che Cesare Pagano temeva che qualche pentito potesse raccontare lo stratagemma che lui stava preparando per far uscire Salvatore Cipolletta che era stato il compare di nozze di Nicola Torino e perciò il padre, il ras Salvatore “’o gassusaro”, fu invogliato a entrare nel clan degli “scissionisti” capeggiato da Raffaele Amato “a’ vecchierella” e Cesare Pagano. In quel periodo c’era un accordo per i traffici di droga con la camorra del rione Sanità.
(nella foto Giovanni Esposito ‘ o muort)
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