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Camorra, il pentito: ”Cosimo Di Lauro sfidò i Licciardi: è stato mio fratello e li cacciò fuori”

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E’ stato il primo omicidio che ha aperto le ostilità a Scampia. E’ quello di Domenico Fulchignoni legato al clan Licciardi della Masseria Cardone e commesso da uno dei figli del boss Paolo Di Lauro. Lo ha raccontato nei dettagli il pentito Pasquale Riccio. Quell’omicidio segnò il primo segnale di rottura all’interno delle famiglie malavitose di Secondigliano e Scampia che gravitavano sotto l’egida di “Ciruzzo ‘o milionario”. Un segnale, un primo segnale per tutti. Era l’estate del 2003 e all’inizio dell’anno seguente scoppiò nella sua crudeltà la prima faida di Scampia.

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Ha raccontato il pentito Pasquale Riccio: “So che l’autore è Nunzio Di Lauro, per come ho saputo da affiliati degli Amato-Pagano, quali Vincenzo Notturno, nel corso del tempo trascorso a Gricignano per come ho riferito prima Notturno e Cesare Pagano raccontavano di un incontro tra Cosimo Di Lauro e Salomone, padre della fidanzata della vittima. Salomone che era un esponente dei Licciardi, e si disse che a Salomone, che voleva soddisfazione, Cosimo Di Lauro disse : è stato mio fratello, sta qui sotto, se lo vuoi uccidere, uccidilo. E poi lo mise alla porta”.

 Antonio Esposito

@riproduzione riservata

(nella foto Cosimo e Nunzio di Lauro)


Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2017 - 13:31

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