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Camorra, il pentito: ”Cercai di fermare Nocera, ma lui uccise Arciello e dovetti scappare anche io”

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Tra i tanti spunti investigativi e notizie sui numerosi omicidi della prima faida di Scampia, il pentito Pasquale Riccio ha svelato agli inquirenti anche gli inediti retroscena dell’omicidio di Vincenzo Arciello, noto come omicidio del Bar Zelinda, avvenuto il 6 agosto 2004 a Secondigliano, in via Monterosa.Ha raccontato Riccio:
“L’autore di questo omicidio è stato Mariano Nocera, per un debito di droga; Arciello era un venditore di droga a privato, che tra l’altro faceva anche l’assicuratore. Arciello a pagamento della droga, cento o duecento grammi di cocaina, consegnò a Nocera assegni ricettati, Nocera ne diede uno a Salvatore Nuvoletta, ora morto, e fece una brutta figura. Mariano Nocera, puntiglioso, se ne ebbe a male, e chiese un incontro ad Arciello per riavere la droga e di farla avere a bruno Perrella, sotto il Motel Agip.
Perrella e Nocera in quel momento lavoravano insieme, a passaggi di mano, Mariano Nocera essendo un affiliato agli Abbinanate. Perrella chiamò il Nocera che giunse al Motel Agip insieme a me e gli disse che la droga avuta da Arciello non era la stessa che gli aveva consegnato prima. Nodera Mariano si infuriò e chiamò l’ Arciello, dandogli appuntamento al Bar Zelinda; io gli suggerii di dargli una lezione, ma non oltre, conoscendo il carattere impulsivo del Nocera. Più tardi, mentre mi trovavo davanti al Bar San Paolo, distante due – trecento metri dal Bar Zelinda, vedo passare a bordo di un Liberty il Nocera, da solo, con un casco con la mentoniera alzata, e mi impressionai. Presi un SH e lo seguii. Nocera stava davanti al Bar Zelinda e lo chiamai, dicendogli Maria’ vedi che ora che viene questo dagli un paio di schiaffi e basta ed ancora: mica sei armato e lui disse di no. Arrivò Arciello a bordo di una Peugeot 206 grigia, scesa dall’auto ed io mi avvicinai al ragazzo, volevo dargli qualche sberla anch’io quando vedo Mariano Nocera mettere la mano nella cintola ed estrarre una pistola, una semiautomatica, una 7, 65 ed io gli dissi: scemo ma che stai combinando? Arciello se ne stava scappando e Nocera alzò la pistola ad altezza del capo e da una distanza di circa un metro gli esplose uno, due o tre colpi, ed io scappai. Lo stesso Nocera, che si riservò e disse di avere subito anche un agguato dietro al Clinica Santa Patrizia, mi disse di essersi impossessato del telefonino dell’ Arciello, sul quale vi erano le ultime chiamate che il Nocera gli aveva fatto. Quindi un omicidio ideato e commesso da Nocera Mariano, che commise un altro omicidio, ai daru1i di una persona di Fuorigrotta, un certo Armando ‘o Barbone o con una grande barba, amico di Paolo Gervasio, a bordo di una Volvo, sempre per una questione di droga. La moglie di Mariano Nocera dell’epoca, …omissis.., è ora la convivente di Antonio Zaccaro, ‘o comparone…”.

PUBBLICITA

Antonio Esposito

@riproduzione riservata


Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2017 - 20:23

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