Tre anni e sei mesi di carcere sono stati inflitti dalla Corte di Appello di Napoli all’ex capo dell’ormai disciolto clan dei “Capitoni” di Miano, ovvero quel Salvatore Lo Russo, temuto boss fino agli anni Novanta e poi diventato uno dei primi capi camorra a passare dalla parte dello Stato. E accusato di aver calunniato l’ex capo della Squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani.
Lo Russo raccontò ai magistrati della Dda di Napoli di avere versato 160mila euro a Pisani in diverse “tranche” per ottenere in cambio presunti favori e privilegi. Un’accusa infamante che costò anche un’ordinanza di custodia cautelare il 30 giugno del 2011, al giovane dirigente di polizia destinato a una grande carriera in virtù dei suoi successi investigativi ma troncata da quella macchia. Ora anche i giudici di secondo grado (presidente Vincenzo Alabiso) hanno così confermato il verdetto del Tribunale condannando a tre anni e sei mesi il pentito-bugiardo.
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