C’è anche un omicidio passionale, anzi per meglio dire di “corna”che rientra in quella della prima faida di Scampia e raccontati ai magistrati della Dda di Napoli dal pentito Pasquale Riccio nel famoso verbale del 18 maggio 2015 in cui ha parlato di ben 38 omicidi. Quello a sfondo passionale è quello di Massimo Mele detto pappagnella e avvenuto la notte del
7 ottobre del 2003 a Secondigliano in via Limitone di Arzano.Ha raccontato Riccio: “L’autore è Vincenzo, ragazzo poi ucciso a Benevento , (Vincenzo De Gennaro, massacrato a Benevento nel 2005 ndr)il movente è una questione di corna, come sa chiunque a Secondigliano. Mele aveva una relazione con la moglie di questo Vincenzo, a nome…omissis… Vincenzo, che al’epoca lavorava con Gennaro Marino o mekkei cominciò a lamentarsi. So per certo che Gaetano Marino stava in macchina con Vincenzo, armato, quando Mele venne ucciso. Il che mi fa pensare che Gennaro Marino avesse autorizzato il Vincenzo ad uccidere il Mele, con il quale peraltro aveva spesso discussioni e quindi se lo levava da torno. Mele all’epoca era il cognato di Gaetano Marino stesso. Queste vicende mi sono state raccontate da Giovanni Moccia, ne parlarono anche Cesare Pagano e Vincenzo Notturno, che volevano vendicarsi della morte di papagnella, che era un loro compagno…”
Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2017 - 18:08 / di Cronache della Campania