napoli duplice omicidio dragonetti-amoroso
Ci sarebbe la rottura degli equilibri malavitosi nel Borgo Sant’Antonio Abate dietro il duplice omicidio del ras Eduardo Amoroso e del cognato Salvatore Dragonetti avvenuto il 5 settembre scorso nel Buvero di Sant’Antonio. I due, insieme con un manipolo di affiliati, stavano cercando di crearsi uno spazio autonomo nel mondo delle estorsioni ai bancarellari del Buvero e mettendo in piedi anche una piazza autonomo di spaccio. Dopo la morte, avvenuta per cause naturali del ras della zona Antonio Grasso ‘o cuozzo, i due erano entrati in contrasto proprio con il gruppo di Tonino ‘o cuozzo uomo del vertice del clan Contini e che secondo il pentito Carmine Esposito, era uno “che decide, che mette i prezzi sulla droga e sulle quote che devono pagare gli spacciatori. Distribuisce le mesate, dubito che faccia le estorsioni di persona: raggiunto un certo livello questa gente non fa più direttamente ma manda gli altri o si fa portare le vittime davanti sé. Fa le scorribande con gli altri giovani delinquenti con i motorini per andare a picchiare la gente con le mazze”. E gli inquirenti stanno indagando sul gruppo della zona al quale erano legati altri personaggi di spicco come Gennaro Esposito ‘ a tacchinella (in carcere da due anni), Vincenzo Tolomelli, Alfredo De Feo (uscito dal carcere di recente e zio del pentito Vincenzo morto in carcere a causa di un male incurabile) e Antonio Muscerino detto tonino ‘ biondo. Gli investigatori a un mese dal duplice omicidio ora stanno cercando i riscontri oggettivi per dare peso alle informative inviate alla Dda in cui ci sarebbero i nomi dei sospetti e dello scenario in cui è maturato l’agguato. C’è grande attenzione ma anche grande preoccupazione perché di recente oltre a De Feo sono usciti dal carcere personaggi del calibro di Nicola Rullo ‘ o nfamone, Ciro Contini (ai domiciliari) il nipote del super boss Eduardo ‘ o romano, Carmine Botta ma anche gli alleati Maria Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano e il marito James Teghemie detto “Tartufon”.
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