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Avellino. Bambine scambiate nella clinica Malzoni: una delle mamme denuncia e il caso viene risolto in poche ore dalla Polizia. Per due giorni, due neomamme hanno allattato le figlie sbagliate.
Uno scambio di cartelle cliniche, lo stesso anno di nascita delle mamme, l’83, la nascita delle bambine avvenute a mezz’ora di distanza: tutti gli elementi per mandare in confusione ostetriche e infermiere. Ad allertare la polizia di Avellino, una delle mamme che sulla base delle foto scattate al momento del parto ha cominciato ad avere dubbi che la bimba che stava allattando non era la sua.
I tratti somatici della bambina non erano proprio quelli che ricordava, e dunque la donna di Atripalda dopo aver chiesto spiegazioni al personale della clinica e guardato con attenzione il braccialetto della bambina ha allertato le forze dell’ordine per chiarire il caso. I dubbi erano realtà.
La bambina che aveva tra le braccia era la figlia di una donna di origini argentine ma coniugata e sposata a Roccarainola. A fare chiarezza gli agenti della sezione Volanti della Questura di Avellino che intorno alle 21,30 di mercoledì sera sono intervenuti nella clinica privata, interrogando medici, ostetriche e infermiere.
Gli inquirenti hanno notato che la donna di origini argentine sarebbe stata chiamata dal personale con il cognome dell’altra partoriente.Uno choc per le due neomamme quando entrambe sono state messe davanti all’evidenza dei fatti, ovvero di essersi prese cura di un’altra bambina, ma non della propria figlia fin dalle ore successive alla nascita.
Le donne stamattina sono state dimesse dalla clinica privata dopo che gli agenti della squadra Volanti, coordinati dal vicequestore Elio Iannuzzi, hanno ristabilito l’ordine affidando ad una ognuna delle due coppie la propria figlioletta.
I coniugi residenti a Roccarainola, dopo le dimissioni, si sono recati in questura per formalizzare la denuncia contro la struttura sanitaria avellinese dove sarebbe stato commesso l’errore.
Sull’episodio che ha sconvolto le due coppie di genitori nelle prossime ore potrebbe essere aperta un’inchiesta, una volta che gli atti saranno trasmessi alla procura e qualora dovesse essere accertato il dolo, i responsabili potrebbero essere denunciati per sottrazione di persona incapace.
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