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Bimba annegata in piscina, la Cassazione dice no all’arresto del presunto assassino

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E’ stato respinto il ricorso dalla Corte di Cassazione per la morte di Maria Ungureanu, la bambina di 10 anni trovato morta in una piscina di San Salvatore Telesino nel beneventano. Quindi resta valido il verdetto del Tribunale del Riesame che aveva detto di no all’arresto dei due rumeni, Daniel Ciocan di 21 anni e la sorella Maria Cristina Ciocan di 30, indagati per la morte, indagati per la morte della piccola.
La morte della piccola Maria è divenuto un caso caratterizzato da indagini complesse, fatto anche di vari contrasti tra i vari organi giudicanti. Dopo i verdetti del Gip Flavio Cusani, anche il Riesame di Napoli, aveva detto no all’arresto dei due extracomunitari.
E’ scattato il ricorso in Cassazione dal sostituto procurato che ha condotto le indagini, dal procuratore aggiunto. Per il Tribunale del Riesame la ricostruzione della Procura, si fonda “su ipotesi indimostrate e che non possono ragionevolmente escludersi ipotesi alternative perfino quelle dell’evento accidentale”.
Il Gip Favio Cusani aveva sostenuto nelle due ordinanze di rigetto degli arresti chiesti dalla Procura per Daniel e la sorella, che bisognava “continuare ad indagare”. La Procura invece ha ritenuto che la bambina considerava Daniel una sorta di “fidanzato segreto”.
Tenuto conto che la bambina aveva subito violenze, per l’accusa Daniel è il responsabile dell’omicidio. Aveva paura che la bambina avrebbe riferito delle violenze subite.


Articolo pubblicato il giorno 28 Ottobre 2017 - 12:41

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