Benevento-Lazio 1-5. Altro risultato umiliante, altri gol insaccati ingenuamente dalla retroguardia giallorossa, al di là dei valori eccelsi degli avanti biancocelesti. La città di Benevento non merita tutto questo, e le colpe a questo punto sono di tutti: dal presidente fino all’ultimo tesserato della società. Cambiare Baroni per sostituirlo con De Zerbi non è una mossa intelligente, e non perchè il tecnico bresciano non abbia le conoscenze adeguate, ma perchè al Benevento in una situazione del genere, serviva un allenatore navigato ed esperto nella massima serie. La situazione è critica, la squadra nonostante ci metta il cuore e la grinta in ogni partita non è assolutamente adeguata per affrontare un campionato del genere, e ad oggi perderebbe contro ogni altra formazione (mancano otto partite alla fine del girone d’andata, il record negativo di fare 0 punti in 19 partite non è così lontano).
E a proposito di record negativi. Dopo i gol di Immobile e soci il Benevento diventa la peggior difesa dei tre campionati professionstici italiani. Per intenderci, con le dovute proporzioni, la difesa del Santarcangelo è meno perforata.
La prossima partita sarà Juventus-Benevento, e a meno che i bianconeri non si presentino allo Stadium, per gli uomini di De Zerbi le possibilità di fare i primi punti in serie A sono pari allo zero. Tutte queste critiche a questa squadra, non devono però trascurare il momento della Lazio e del suo tecnico Inzaghi. Una sola parola: Spettacolari.
Nonostante, però, tutte questa negatività la classifica non condanna definitivamente il Benevento. Ma il primo tempo di oggi è stato persino più brutto di quello di Napoli, e solo l’ingresso di Ciciretti nella ripresa ha rianimato una squadra calcisticamente morta. Non per essere troppo cattivi, ma una squadra del genere farebbe fatica anche in serie B, dove regna l’equilibrio.
Chi vince ogni domenica sono i tifosi beneventani, che non smettono mai di applaudire e cantare per i loro calciatori. Onore a loro.
Antonio Carlino
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