L’undicesima sconfitta fa male come le altre, se non di più. Nella consapevolezza di dover compiere un vero e proprio miracolo, Roberto de Zerbi ha lanciato una serie di messaggi eloquenti. «Chi non ci crede, con me non gioca» è il più duro in assoluto, ma, allo stesso tempo, è quello che ha più probabilità di sortire un qualche effetto. La settimana pre-Juve (che dovrebbe anche essere quella in cui si esprime la Procura antidoping sul caso-Lucioni) comincia questo pomeriggio a Paduli e il tecnico ha l’esigenza di sintonizzare quanti più uomini possibile sulla sua lunghezza d’onda. Nonostante il carattere spigoloso e poco avvezzo ai convenevoli, De Zerbi ha l’obbligo di far presa nel minor tempo possibile sui giallorossi e lavorare incessantemente sulla loro testa, provando a rimuovere i cattivi pensieri e l’istinto di mollare, convincendoli che l’impresa è realizzabile solo se la possibilità di farcela trovano adeguato spazio nella loro mente. Parafrasando Sergio Leone in uno dei suoi film più celebri, «è uno sporco’ lavoro, ma qualcuno lo dovrà pur fare».
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