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Baroni dal sogno serie A all’incubo di peggior allenatore della storia

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Come trasformare il sogno Serie A in un incubo nell’arco di sole nove partite. E’ quanto sta accadendo ai tifosi della matricola Benevento, salita agli onori della cronaca in estate per una storica promozione nella massima categoria e ora diventata la squadra con il maggior numero di sconfitte iniziali nella storia del campionato italiano di Serie A.
Lo 0-3 contro la Fiorentina, infatti, ha fatto sì che i sanniti battessero il record del Venezia sconfitto otto volte di fila nella stagione 1949-50. Con solo 2 gol fatti e 22 subiti, la squadra giallorossa ha il peggior attacco e la peggior difesa del campionato: numeri inesorabili che fotografano un impatto difficilissimo con la massima serie.Siccome poi le sventure non vengono mai da sole, c’è da ricordare che il Benevento sta giocando senza il suo capitano Fabio Lucioni sospeso per essere risultato positivo ad una sostanza vietata nel mese di settembre e ora a rischio di squalifica fino a quattro anni.
Contro la Fiorentina per la prima volta dagli spalti dello stadio Vigorito sono partiti fischi all’indirizzo della squadra e dell’allenatore Baroni, i tifosi giallorossi fino a questo momento erano stati sempre al fianco della squadra e del tecnico.
“Restiamo mestamente in fondo alla classifica pagando a caro prezzo una presunzione in sede di mercato e di gestione della squadra che la serie A non perdona”, scrivono i tifoso sui social network ormai vero termometro del tifo. “A questi livelli non devi lasciare nulla di intentato”, è il commento di un altro fan sconsolato.
In serata è arrivato poi l’esonero di Baroni, con il presidente Oreste Vigorito che si è affidato a Roberto De Zerbi. Come sempre avviene quando le cose non funzionano a pagare è l’allenatore. Il tecnico toscano ancora ieri sera era convinto di poter risollevare le sorti della squadra. “Dobbiamo continuare a crederci e cercare un acuto che crei fiducia”, aveva detto dopo la sconfitta contro la Fiorentina.
La possibilità di riscatto per il Benevento arriva già mercoledì con la trasferta di Cagliari, altra squadra in difficoltà reduce da sette sconfitte in nove partite e da un cambio di allenatore. Successivamente i giallorossi affronteranno Lazio e Juventus per chiudere un ciclo che ha visto la matricola campana affrontare già tutte le squadre più forti del campionato.Rifondato nel 2005 dopo il fallimento della precedente società fondata nel 1929, il Benevento sotto la guida della famiglia Vigorito due anni fa ha raggiunto un primo storico traguardo con la promozione in Serie B.
Lo scorso anno poi, del tutto inattesa, è arrivata addirittura la Serie A al termine di una memorabile cavalcata nei playoff. Ma mentre squadre come Carpi e Frosinone, alla prima apparizione in massima serie erano riuscite quanto meno a lottare fino alla fine per non retrocedere, questo non sembra stia avvenendo per i sanniti.
In estate il Benevento ha ingaggiato 15 nuovi giocatori nella speranza di allestire una squadra competitiva, anche se la maggior parte sono in prestito e nessuno è costato più di 3 milioni di euro.I risultati negativi del Benevento, uniti a quelli delle altre due neopromosse Verona e Spal hanno fatto tornare di attualità le richieste che da più parti arrivano sulla riduzione da 20 a 18 squadre della Serie A.
Il patron sannita sostiene, tuttavia, che il vero problema è nella distribuzione delle risorse derivanti dalla vendita dei diritti tv. “Il modo in cui avviene questa distribuzione è sleale e crea divisioni. Non dovremmo cercare di curare il cancro tagliando la gamba”, ha detto Vigorito.


Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2017 - 21:26

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