Al di là del dato che ovviamente proveremo a confermare – esordisce il tecnico – servirà a dare quella continuità che siamo riusciti a costruire, confermandola in un match difficile, ma come tutti, aperto a qualsiasi risultato e il nostro sappiamo qual è». Un blitz esterno, il secondo della stagione, in cui l’Avellino crede. «Certo.- rimarca facendosi serio Novellino – Stiamo lavorando bene e in settimana abbiamo analizzato il tipo di difficoltà che potremmo incontrare oggi contro una squadra costruita per vincere, con ottimi elementi, supportata da un pubblico tra i più importanti della B insieme al nostro ed a quello della Salernitana, prossima avversaria. Ecco perchè dovremo concentrarci nel voler e nel dover far bene, restando umili, coi piedi per terra ma non certo rinunciatari, sfruttando però i momenti per affondare e colpire, consapevoli della nostra forza». Contro un Bari desideroso di riscatto. «Tra le nostre consapevolezze – osserva il tecnico – rispetto alle insidie che incontra una spedizione ogni qualvolta che intraprende una nuova scalata della montagna, ci sono la nostra forza, l’applicazione e la concentrazione». Come quelle di alcuni giocatori che partendo dalla panchina, sono in grado di cambiare gli equilibri di una gara. «Ci sono elementi la cui abilità sta nel saper saltare l’uomo e quindi dare una grande mano alla manovra della squadra; possono farlo subentrando, ma anche partendo dall’inizio. Con il Bari abbiamo preparato due tipi di situazioni, opteremo per la migliore, ma oggi servirà un approccio importante e sono certo che questo i ragazzi l’hanno capito, il resto (il Money Gate, ndr), volendo parafrasare un noto brano di Califano, è noia, solo noia». Bari con diverse assenze, ma memori di quanto accadde, servirà grande attenzione. «Non sono uno che si adatta, faccio il mio gioco, punto sulle nostre strutture. Rispetto allo scorso anno, siamo molto migliorati, consapevoli di affrontare un avversario forte, ma al di là di questo servirà pensare a noi: Galano, Floro Flores, Nenè, Cissè, è gente importante, ma l’Avellino non li teme». Servirà però un atteggiamento deciso in una prova del 9: «La definirei dell’8 – scherza Novellino che si mostra affascinato dalla cabala come il patron Taccone e riferendosi al numero della giornata di campionato: l’8 Sulla ruota di Bari serviranno valore, autostima, cattiveria agonistica, qualità, doti che questa squadra ha e che oggi dovrà mostrare». Spinta da un pubblico, seppur limitato a 1.330 presenze. «Il numero non conta – conclude Novellino – serve foga, spinta dagli spalti che come pochi sanno darci i nostri tifosi. Lo hanno fatto a Novara, rifatto con l’Empoli spingendoci a centrare una rimonta con sorpasso difficili, ma come si vede, nulla lo è. Ho rivisto la finale di Pescara Gualdo-Avellino e mi sono venuti i brividi; al San Nicola ci faranno sentire il loro calore e proveremo a vincere per loro per poi poter brindare». Con una «bionda», visto quanto di spumeggiante in fatto di un secondo eventuale sponsor sulla maglia, magari solo per il derby, alla luce di quanto è accaduto sul web ? «Non bevo birra», la risposta di Novellino, lui nativo di Montemarano, patria del Taurasi». Questo tipo di brindisi l’ha già fatto dopo la vittoria sull’Empoli ma è pronto a farne uno nuovo: con cosa? Questa è un’altra storia. Con scaramanzia.
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