Lasciata ai box la parabola delle performance formato Formula 1, riprende prepotentemente quota quella della scalata della montagna. L’Avellino dei Walter, Novellino e Taccone, ora guarda la vetta della classifica senza più nascondersi, anzi vi si insedia, per ora in condominio con Perugia e Palermo, aspettando il posticipo di lunedì Frosinone-Cremonese. La prova provata è la vittoria su un Empoli che si mostra corsaro, va sullo 0-2 e poi viene agguantato, superato, infine schiacciato dalla forza di crederci dei lupi. «Decisamente non era una partita facile, loro hanno un buon palleggio e lo sapevamo, ci siamo un po’ distratti ed abbiamo subìto nei primi dieci minuti, però poi siamo stati reattivi ed abbiamo giocato bene su tutte le palle e quindi siamo stati bravi a riprenderli dopo una partenza ad handicap: diventa complicato, dopo essersi trovati sotto di due gol che a me non piace prendere come invece dice Zeman – scherza – tra l’altro frutto di due palle sporche. Ecco perchè faccio i complimenti ai ragazzi: è stata la vittoria del carattere, della cattiveria agonistica e del bel gioco e, confesso candidamente, ne ero sicuro. Però dobbiamo imparare ad essere un po’ più furbi, soprattutto quando buttiamo la palla, nel non darla all’avversario, aspettando che i nostri rientrano. Dobbiamo lavorare di più su certe situazioni e questo è possibile solo con l’allenamento». Il grazie più sentito e sincero però Novellino lo dedica ai tifosi: «Il migliore in campo, anzi sugli spalti è stato il pubblico che nonostante lo 0-2 ci ha sempre sostenuto e spinto ed assistere ad un calcio così, a quello giocato sugli spalti con la grinta ed il cuore è davvero il massimo per un allenatore». Carattere, grinta e voglia di rimontare. E vincere. «Ho sposato la squadra in corso d’opera e lavorando dall’inizio da Cascia non conoscevano bene il mio carattere, poi le cose sono cambiate. Abbiamo avuto due ocasioni da gol che con maggior cattiveria avremo potuto concretizzare, ma l’aver raggiunto e superato una corazzata in grado di mettere in difficoltà chiunque come l’Empoli e l’averla portata verso l’esterno nel palleggio, averle impedito di percorrere le vie centrali non era cosa facile». Sui singoli. «Ottima la prova di Di Tacchio grazie alle sue qualità immense; Bidaoui, lo ripeto, è indispensabile, come d’altronde Paghera, Castaldo, Moretti, come tutti, anche chi oggi appare un po’ stanco, penso a Molina e Laverone, ma direi che tutti dovranno restare sul pezzo, sapere che in ogni momento possono essere arruolati e dimostrarsi utili alla causa».
Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2017 - 09:16