Si è sottoposto ieri mattina ad intervento chirurgico, Leonardo Morosini, a Villa Stuart. Il professor Mariani ha ricostruito il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L’operazione è perfettamente riuscita ed il calciatore, nei prossimi due mesi, sosterrà il programma di fisioterapie direttamente nella clinica romana. Successivamente dovrà sottoporsi ai programmi di riabilitazione e riatletizzazione, per un totale di sei mesi. Il rientro in campo, infatti, è previsto per aprile 2018. Non diminuiscono, invece, le polemiche relative alla tempistica con la quale si è risaliti alla lesione parziale del legamento crociato sinistro che ha costretto il calciatore biancoverde sotto i ferri. Successivamente alla gara contro l’Empoli, nella quale Morosini si è infortunato ed è stato costretto ad uscire dopo soli quindici minuti, il calciatore si è sottoposto ad esami strumentali che hanno evidenziato una iperestensione del ginocchio sinistro. «Dopo la vittoria casalinga contro l’Empoli la squadra ha usufruito di due giorni di riposo dichiara il responsabile dell’area medica dell’Us Avellino, Vincenzo Rosciano in quei due giorni, il calciatore, con la nostra autorizzazione, ha svolto esami strumentali, nello specifico un’ecografia al polpaccio sinistro, che ha evidenziato una lesione di primo grado al soleo, ed una di primo e secondo grado al tendine popliteo, entrambi muscoli del polpaccio. Inoltre, nell’immediatezza del trauma, il cosiddetto test del cassetto, dal quale è possibile notare un problema al crociato, non ha invece dato nessun problema». Dopo la scoperta dell’infortunio muscolare, il trequartista ha sostenuto un programma di terapie per rimarginare le due lesioni. «Forse in questa fase è stato commesso l’unico errore che si può imputare al nostro staff medico prosegue Rosciano quello di non aver ripetuto il test del cassetto. Il programma di terapie, che prevedeva molte sedute di piscina, non ha in alcun modo influito sull’infortunio. Anzi, durante questa fase, Leonardo non ha neanche lamentato fastidi o dolori. L’unica cosa che si poteva fare era anticipare l’intervento di due settimane». Al termine dei quattordici giorni, infatti, le lesioni muscolari erano quasi scomparse, ma il calciatore, nei cambi di direzione e nelle frenate avvertiva ancora un leggero fastidio. Da qui la decisione di non convocarlo per la trasferta di Pescara e, di comune accordo con lo staff medico del Genoa, di sottoporlo a nuovi esami strumentali, questa volta nella città ligure.
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