Nel presentarsi in sala stampa, il tecnico di Montemarano spalanca le braccia per bloccare le domande e sfogarsi di getto: «Permettetemi subito di dire qualcosa da solo. Questa è la vittoria degli invisibili, di chi gioca poco, dei collaboratori, della società e dei giocatori. In queste tre settimane abbiamo subito tante critiche, giuste e ingiuste. Stasera ci godiamo questo successo che ci fa respirare e ci restituisce un po’ di serenità. Ho oltre 800 panchine sulle spalle e so come va il calcio ma vi garantisco che, insieme alla società, stiamo portando avanti un discorso in simbiosi. Ditemi quello che volete, ma io nei playoff ci credo». Per arrivarci il tecnico è consapevole che non sarà semplice. «Quando si scala una montagna – ha continuato riprendendo la metafora dello scorso anno può capitare di scivolare e fare passi indietro. In queste tre partite, però, la squadra è mancata solo in alcuni dettagli finali ma ha sempre giocato bene. Paradossalmente stasera non siamo stati brillanti. Nel primo tempo mi interessava non prendere gol. Nella ripresa ho osato con Laverone e Molina. Ho giocato come mi piace e ci è andata bene grazie ad un gruppo che ha risposto in maniera straordinaria». L’ultimo pensiero, prima di lasciare la scena al match winner, è per il giovane Raul Asencio: «Dai miei dati è quello che in una partita mi corre di più. Ha qualità importanti che avevo notato già nella Primavera del Genoa. È destinato a fare carriera, ne sono certo». Parole che hanno fatto arrossire ma anche inorgoglire il giovane attaccante spagnolo. «Questa sera ho provato una grande emozione ha detto – perché ho segnato il primo gol in serie B ma soprattutto perché ci è servito per sbloccarci. Lo dedico a Castaldo, che per noi è un leader, ma anche a Morosini e mia mamma Elisia. Mi sta sempre vicino e spero di dedicargliene ancora tanti». Dopo essersi sbloccato, infatti, il baby bomber pensa già al futuro. «I paragoni con Torres ha concluso- mi rendono orgoglioso ma non mi piacciano. Sono Raul Asencio e devo fare la mia carriera. Qui gioco con Castaldo e Ardemagni che mi stanno insegnando tanto. Posso e voglio crescere».
Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2017 - 09:34