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Avellino: la febbre del derby e la voglia di vincerlo

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Con il passare delle ore l’adrenalina lievita in campo e fuori. Oltre alla carica dei tifosi, la squadra ha ieri pomeriggio ricevuto un altro incoraggiamento dal presidente Walter Taccone. Il patron, che ha seguito la seduta in compagnia di Andrea Ferullo, imprenditore di Anzio sempre più vicino allo sbarco in società, si è intrattenuto prima con Walter Novellino, a centrocampo, e successivamente, nel chiuso dello spogliatoio, con la squadra. Segnali di compattezza, ma anche di spasmodica attesa per una sfida che, in caso di vittoria, porterebbe in dote una contagiosa atmosfera di entusiasmo. Insomma, la posta in palio è davvero alta e Novellino darebbe chissà cosa per aggiudicarsela pure tatticamente. Per farlo sta cercando di recuperare in extremis Leonardo Morosini ma le speranze si stanno riducendo al lumicino. Intorno all’ex fantasista del Genoa ruota un po’ tutta la composizione della formazione iniziale. Ieri il giovane bergamasco ha lavorato ancora ai margini del gruppo senza forzare l’andatura. Alla fumata nera manca poco ma la riserva sarà sciolta, in maniera definitiva, solo dopo la rifinitura di questa mattina. Vincolante risulterà il parere dei medici per capire quanto potrebbe essere alto il rischio di una ricaduta. Con o senza Morosini, si prospetta lo stesso un Avellino votato all’attacco e con qualche novità in formazione rispetto all’undici sconfitto a Bari. Castaldo, nel caso in cui Morosini alzerà bandiera bianca, è nettamente favorito rispetto ad Asencio per affiancare Ardemagni. I veri dubbi di Novellino, però, risiedono altrove. Precisamente in mediana. Qui Laverone, D’Angelo, Di Tacchio e Molina, titolari da otto partite, iniziano ad accusare qualche cedimento nella tenuta. Ieri l’ex playmaker del Pisa, insieme a Rizzato, ha saltato gran parte della seduta per un affaticamento all’adduttore. Nel corso dell’esercitazione finale Novellino, che ha provato per una mezzora addirittura un inedito 3-5-2, ha impiegato al loro posto Falasco e Moretti, sostituti naturali. All’atto pratico si è trattato di una semplice precauzione per non farsi trovare impreparati in caso di necessità. Diversamente sarà puramente tecnica, in caso di turnazione, la scelta degli esterni da schierare. Mai come questa volta Laverone e Molina sono seriamente incalzati da Lasik e Bidaoui. Uno di questi ultimi due alla fine potrebbe effettivamente spuntarla anche perché sono entrambi animati da una grande voglia di rivalsa: il ceco non scende in campo da oltre un mese; il marocchino a Bari non ha confermato la straordinaria prova fornita contro l’Empoli in casa. Tatticamente l’impiego di quest’ultimo, unitamente alla presenza di Castaldo e Ardemagni, finirebbe per alzare di molto il baricentro di un Avellino che si presenterebbe in campo all’arma bianca rischiando qualcosa in fase di non possesso. Si tratta in ogni caso di un rischio che Novellino sta seriamente pensando di prendersi. Di conseguenza non è assolutamente da mettere in bilico la presenza di Ngawa sul versante basso di destra dove si era ipotizzato un ritorno di Laverone per far spazio, più avanti, ad uno tra Molina o Lasik.

Articolo pubblicato il giorno 14 Ottobre 2017 - 09:29

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