L’Avellino, reduce da tre sconfitte consecutive subite in rimonta, soffre ma alla fine piega la Pro Vercelli con una rete di Asencio (69′) e allontana malumori e contestazioni esplose dopo la rocambolesca sconfitta interna nel derby con la Salernitana.
Sia Novellino sia Grassadonia hanno fatto ricorso ad un ampio turn over, reso ancor piu’ fisiologico dai numerosi indisponibili su entrambi i fronti. Anche ad Avellino, la gara e’ stata preceduta dal minuto di riflessione contro l’antisemitismo al quale una parte della curva avellinese, mentre tutto il resto dello stadio applaudiva, (657 i paganti, ndr) ha assistito voltando le spalle al campo in segno di contestazione, e’ stato riferito, nei confronti della squadra irpina.
Sta di fatto che anche durante la lettura del brano tratto dal “Diario di Anna Frank”, voluto su iniziativa di Figc e Ucei, l’atteggiamento di protesta e’ continuato. Un altro minuto di silenzio, e’ stato osservato per la recente scomparsa di Beppe Massa,per tre anni calciatore dell’Avellino in Serie A.
Dopo un primo tempo senza emozioni, se non per il tentativo di Ardemagni (42′) che non approfitta dell’uscita a vuoto di Marcone e conclude fuori da due passi, l’Avellino alza i ritmi e prova ad affondare in verticale nel ben organizzato centrocampo della Pro Vercelli. Una conclusione di Bidaoui (57′) sfiora il palo, ma la pressione degli irpini conquista gradualmente la meta’ campo avversaria fino al gol partita del trequartista spagnolo: su cross di Moretti, Asencio sale piu’ in alto di tutti e batte Marcone sul secondo palo.
Gli ospiti, in risultato positivo da quattro giornate ma con una classifica che resta pericolante, non demordono. Grassadonia chiama dalla panchina Bifulco (72′), e schiera cosi’ una linea offensiva di quattro attaccanti.
Le cose si complicano per l’Avellino, che nel frattempo ha richiamato Ardemagni per coprirsi a centrocampo con D’Angelo, quando, per doppia ammonizione, viene espulso Moretti (79′) e due minuti dopo rischia di subire il pareggio su Calcio di punizione di Mammarella che, dopo una deviazione, sfiora il palo a portiere battuto. L’ultima occasione, allo scadere, e’ pero’ per i padroni di casa, ma D’Angelo a tu per tu con Marcone, non riesce a superarlo.
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2017 - 22:50