Le parole di Anna Frank come una forma di redenzione contro l’ultimo rigurgito di antisemitismo negli stadi. Gli ‘Irriducibili’ della Lazio hanno usato l’immagine della giovane martire olandese per un gesto di odio che ha colpito in faccia non solo il Calcio italiano ma la sensibilita’ dell’intero Paese.
La Federcalcio ha deciso di reagire all’offesa ultra’ facendo leggere su tutti i campi prima delle gare un brano del ‘Diario’, regalando una copia del testo. I responsabili – alcuni gia’ individuati, due sarebbero minorenni – sono nel mirino della Procura di Roma e di quella Figc, e oggetto di unanime condanna, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha bollato l’atto come “disumano e allarmante”, al premier Gentiloni.
La Cei ha parlato di “vergogna” e ha avvertito del rischio di “sottovalutare l’antisemitismo risorgente”. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha deposto dei fiori in Sinagoga ma senza la presenza della comunita’ ebraica di Roma, fredda e molto critica nei suoi confronti. Il giorno dopo la scoperta dell’oltraggio, la reazione politica, istituzionale, sportiva, e’ stata forte e netta ma la ferita e’ aperta e difficile da sanare, oltre le parole, le iniziative, le inchieste. Lotito, con due giocatori, si e’ recato al Tempio per deporre una corona di fiori sotto la lapide commemorativa delle vittime dei deportati: “La Lazio ha sempre represso certi fenomeni – ha detto -.
Intendiamo promuovere un giorno ogni anno in cui portare 200 ragazzi ad Auschwitz”, ha annunciato il n.1 biancoceleste, mentre la Lazio domani indossera’ a Bologna, durante il riscaldamento, una maglia commemorativa di Anna Frank. Lotito pero’ non era atteso da rappresentanti ufficiali della comunita’ ebraica per la ‘visita non concordata’.
Duro il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni: “La Comunita’ non e’ una lavatrice, ne’ un luogo dove si presenta un omaggio floreale e si risolve tutto. Servono iniziative concrete, anche repressive”, ha detto. Un’uscita che non e’ andata giu’ a Lotito, che ha immediatamente chiamato Di Segni sostenendo di ‘non essere una persona sporca’ e di avere preso molte iniziative contro l’antisemitismo ‘e non da oggi’.
Lotito si e’ dovuto anche difendere dalle accuse di aver usato un escamotage per fare entrare in Curva Sud – quella giallorossa – i tifosi che non potevano accedere alla Nord, squalificata. Il n.1 del Coni, Giovanni Malago’, si e’ detto ‘basito dalla singolare vicenda’. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha chiarito che la questione non e’ di competenza federale.
La tesi accusatoria e’ stata respinta da Lotito: “Non accetto la Lazio sia denigrata: e’ stata una scelta fatta apposta per combattere il razzismo”. Dagli Irriducibili intanto nessuna marcia indietro: “Era solo scherno e sfotto’ da parte di qualche ragazzo, non puo’ essere reato”.
Un parere che trova sponda nel mondo ultra’, chiamato tra stasera e domani a rispondere sul campo all’iniziativa della Figc. I tifosi dell’Ascoli hanno infatti respinto l’invito al minuto di riflessione in apertura delle partite: “Solo un teatrino mediatico” e nella gara con lo Spezia entreranno a omaggio gia’ concluso.
La Procura di Roma indaga sui responsabili e una quindicina sono gia’ stati identificati. Due sono minori, uno avrebbe solo 13 anni, la stessa eta’ di Anna Frank quando comincio’ il suo lungo incubo ad Amsterdam prima di venire deportata e uccisa a Bergen Belsen.
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2017 - 21:52