“Le conferme e le smentite sul referendum lanciato da qualche sigla sindacale ancor prima di arrivare o meno alla firma del Protocollo di Intenti Anm, come se fosse una gara a chi arriva prima, sa poco di assumersi le proprie responsabilità e molto di voler scaricare sui lavoratori il loro destino”.
E’ quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil Campania, Natale Colombo. “La chiusura di questa vicenda, qualunque sia l’esito – aggiunge Colombo – ritengo vada illustrata su tutti i posti di lavoro, con la massima chiarezza possibile, rappresentando ai lavoratori la situazione aziendale ed il percorso che il sindacato responsabile ha inteso condividere o meno”.
“Insomma – conclude Colombo – la messa in sicurezza dell’azienda, per le responsabilità che riguardano il sindacato, e la salvaguardia dei livelli occupazionali non può essere scaricata sui lavoratori ma è con loro che vanno sostenute le scelte”.
Intanto il quotidiano Il Mattino ha pubblicato un’inchiesta sull’azienda di trasporti da cui emerge che alcuni dipendenti si dichiarano non idonei alla guida dei mezzi dell’ Anm ma, nel tempo libero, si dedicano ad attività sportive e ludiche.
Sarebbe un certificato medico quello che “salva” i tanti autisti, a volte giovani, dalla strada per poi essere collocati negli uffici. Un fenomeno, quello degli inidonei, che nell’ultimo periodo si sta intensificando sempre più.
Si tratta delle tante camice azzurre che non possono, per problemi fisici, stare alla guida di un bus, soprattutto a Napoli. E chi frequenta Napoli sa bene cosa significa guidare tra le strade della città e può immaginare le difficoltà nel condurre un mezzo così grande.
Chi per ore guida uno sgangherato autobus napoletano, si ritrova a fine giornata con una schiena spaccata e tanti annessi problemi fisici e sono decine i lavoratori costretti a cambiare mansione perché realmente malati. A queste persone deve essere riconosciuto ogni forma di beneficio.
Poi ci sono i finti malati, dei furbetti che fanno male ad un’azienda che, ad oggi, ha problemi soprattutto di bilancio. Ieri mattina un gruppi di autisti ha lanciato una sfida: “Prima di andare avanti con le trattative sindacali, chiediamo che tutti gli inidonei, noi compresi, vengano sottoposti a nuova visita.
Vogliamo – dicono – che i furbi vengano finalmente stanati e chiediamo che siano sbugiardati oggi, alla vigilia dell’attuazione di un piano che sarà dolorosissimo per l’azienda, perché una parte delle colpe del crac è anche loro”.
Sono decine i lavoratori costretti a cambiare mansione perché sono realmente malati e a queste persone vanno riconosciuti tutti i benefici possibili perché li meritano fino in fondo. Purtroppo, però, nel novero degli inidonei c’è anche una massa di furbetti.
Molti che sono negli uffici e considerati personale in esubero stanno chiedendo di ritornare nel settore operativo e lasciare gli uffici.
C’è chi, per via del certificato medico, non può ritornare alla gomma e si sono proposti di poter lavorare nelle funicolari. Tutte le posizioni sono in sospeso in attesa del piano di risanamento che nei prossimi giorni sarà presentato.
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