Insospettabili, alcuni incensurati, eppure avevano creato un vero e proprio sistema di spaccio che abbracciava i comuni tra Nocera e Pagani. Una zona senza riferimenti, vuota, che doveva essere colmata. I giovani acquistavano la droga nei vesuviani e la spacciavano nelle città salernitana.
Nei giorni scorsi sei di loro sono stati condannati, tra patteggiamenti e riti abbreviati, davanti al giudice per le indagini preliminari. La pena più alta è stata commisurata al 21enne Marcello Radice, considerato il punto di riferimento, condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione.
A seguire 5 anni e 4 mesi per Giovanni Marino, 1 anno e 4 mesi per Rosario Manzo, 1 anno per Massimo Naclerio, 1 anno per Giuseppe D’Orio e 4 anni e 4 mesi per Luigi Sorrentino. Le prime attività investigative partirono a luglio del 2016 quando i militari dell’ arma trovano nel garage di Alfonso Zucca due chili di hashish.
Attraverso pedinamenti gli inquirenti giunsero ad effettuare tredici sequestri di droga molto rilevanti, uno di questi destinato al nord, in Veneto, mentre stava per partire in autostrada. Molti imputati sono stati assolti, alcuni hanno scelto di patteggiare. Tra gli indagati non vi era alcun vincolo associativo, ma solo il bisogno di fare soldi attraverso lo spaccio.
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