Secondo i campionamenti promossi nelle ultime settimane dal ministero della Salute, anche in Italia si continuano a trovare campioni di uova contaminate con il Fipronil, l’insetticida che ha fatto scoppiare un grave caso di sicurezza alimentare in tutta Europa. Il sistema di allerta europeo Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed) ieri – secondo quanto riferisce “Sportello dei Diritti” – ha pubblicato tre avvisi riguardante la contaminazione da Fipronil per uova e ovoprodotti provenienti da Romania, Repubblica Ceca e dalla stessa Italia per i nostri mercati alimentari. Tale contaminazione trae origine dalla disinfestazione degli allevamenti effettuata illecitamente con sostanze addizionate appunto con Fipronil, che ha finito per depositarsi sulle lettiere usate dagli animali. Lo scandalo delle uova contaminate dal Fipronil ha sinora coinvolto 15 paesi europei e si è allargato sino ad Hong Kong. Il Fipronil è un insetticida per pulci, zecche e acari, il cui uso è vietato su animali destinati alla catena alimentare. L’Oms considera il Fipronil moderatamente tossico per l’uomo. L’esposizione può causare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e ad uno stadio più grave nausea, vomito, letargia e convulsioni. La quantità che non produce effetti nocivi sull’uomo è di 0,01 mg per kg di peso corporeo, ad esempio su un uomo o donna di 70 kg è di 0,7 mg. Le dosi di Fipronil rinvenute nelle uova superano il limite massimo, ma sono comunque inferiori alle dosi ritenute tossiche. La tossicità per l’uomo è data da ingestione massiccia di tale insetticida e per periodi prolungati, anche se ancora si ignora di quanto deve essere la durata. L’allerta riguarda prevalentemente uova fresche o derivati. Ciò che maggiormente desta preoccupazione riguarda il possibile utilizzo di uova contaminate in prodotti alimentari destinati ad essere commercializzati in vari Paesi europei. L’emergenza riguarda soprattutto gli allevamenti in cui in origine si è riscontrata la contaminazione, cioè Belgio e Olanda, ma lotti di prodotti contaminati sono stati esportati in altri Paesi. Ad esempio in Germania sono stati riscontrati molti casi mentre in Italia alcuni ovoprodotti contaminati sono stati individuati e sequestrati prima della loro commercializzazione.
Dopo il comunicato del ministero del 23 agosto, sono stati effettuati sequestri di uova in quattro esercizi commerciali di Orbetello e di Capalbio, in Toscana, e ad Atena Lucana, in provincia di Salerno, ricorda ancora lo “Sportello dei Diritti”.Uova contaminate sono state trovate in un impianto di produzione di pasta fresca di Civitanova Marche ed anche in due centri di imballaggio della Campania, a Benevento e a Sant’Anastasia, annessi ad allevamenti ed in provincia di Lecce. Ed ancora la presenza di Fipronil ha portato al sequestro di uova, da parte dei Nas e delle autorità sanitarie, in un allevamento in provincia di Ancona, di due in provincia di Napoli e di uno a Viterbo. Blocco della commercializzazione anche dei prodotti di alcuni allevamenti dell’Emilia-Romagna, dai quali provengono alcune partite di uova sgusciate liquide vendute in Calabria in cui sono state rinvenute tracce di Fipronil. Il 18 agosto, il ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di fettuccine Ristopronto, prodotte in uno stabilimento di Roma, da consumarsi entro il 22 agosto. Il 23 agosto è stato richiamato un lotto di omelette congelate prodotte in Germania dalla Kagerer & Co, con invito a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita di acquisto.
Intanto, si è riunito il Tavolo interministeriale istituito tra ministero della Salute, ministero delle politiche Agricole e Ministero dello Sviluppo Economico, e le associazioni di categoria. Il ministero della Salute ha fatto sapere di voler proseguire nei controlli; le Associazioni di categoria nel rafforzare le procedure di autocontrollo. Adiconsum ha chiesto al Governo di aprire il Tavolo interministeriale anche alle associazioni consumatori in quanto rappresentanti dei diretti interessati nella vicenda. Lo scorso 30 agosto si è riunito, poi, a Bruxelles il Comitato PAFF (Plants, Animals, Food and Feed), sezione sicurezza tossicologica nella catena alimentare. Nella riunione sono state prese decisioni per garantire una maggiore omogeneità nell’approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e del conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, la gestione degli animali e delle uova negli allevamenti in cui sono state rinvenute contaminazioni da fipronil, la definizione dei livelli di concentrazione per valutare la conformità degli ovoprodotti. Nella riunione è stato anche chiesto agli Stati membri di avviare un monitoraggio ad hoc per verificare la presenza di altri contaminanti sulle galline ovaiole in allevamento, le uova e le carni di ovaiole al mattatoio. E’ stato, inoltre, richiamato l’obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare tutte le misure necessarie per l’immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri.
Articolo pubblicato il giorno 7 Settembre 2017 - 08:53